Roma-Lido ai francesi?

La realtà è che Atac non ha saputo gestire in maniera sana ed efficiente la tratta più “appetibile” sul mercato. Per questo, oggi si preferisce affidarla a privati, peraltro solleticando il loro appetito con una dote di 180 milioni di euro in investimenti e manutenzione straordinaria.
Personalmente, non sono contrario alla liberalizzazione, se questa però avviene in un regime di regole chiare, salvaguardando i livelli occupazionali e garantendo la qualità del servizio a costi invariati per l'utenza.
Tuttavia, ci si chiede quale sia il destino di Atac: "la Regione" si libera di un problema sottraendo ad un'azienda pubblica in serie difficoltà una delle tratte con le quali si potrebbero rilanciare le sorti aziendali.
E' come se il presidente di una grande squadra di calcio cedesse il suo talento migliore perché l'allenatore non sa farlo esprimere al meglio.
Deduco che c'è scarsa comunicazione tra i vari enti istituzionali coinvolti e che il disastro è tale al punto che la Regione preferisce disfarsi di un peso insopportabile, mentre Comune e Atac non hanno la minima idea di quale possa essere il futuro della mobilità di Roma.