Le frattaglie alla riscossa

Ecco quindi che la crisi permette di conoscere più da vicino piatti meno diffusi ma non per questo meno importanti, solamente diffusi a livello regionale (come trippa e milza) anziché nazionale (come fegato).
Oggi in Italia il mercato delle frattaglie ammonta a 70 milioni di kg, se si considera che in media si producono 4 milioni di capi l’anno, ognuno dei quali dà origine a 20 kg di prodotto. Oltre a Taglienti, gli altri importanti chef che hanno dedicato il loro tempo a questo prodotto sono: Davide Oldani, Massimiliano Alajmo, Davide Scabin e Adriano Baldassarre. Si tratta di una materia difficile, che presuppone una qualità eccellente e una tecnica impeccabile.
Per Taglienti le frattaglie sono anche una materia di gioco, grazie al “Fois Gras all’Italiana”, a base di fegatini di pollo e coniglio invece che con l’oca, abbinati al pesce secondo le ricette di mare liguri (fra cui “L’animella con scampo e nero di seppia”), il tutto riportato nel Libro delle Frattaglie di Roberta Schira e Franco Cazzamali del 2008.
Con la crisi economica ecco che la creatività ci viene incontro…
Alfredo Zavanone