La Storia della Bonifica Ostiense

14 gennaio 2016 20:16
(AGR) In programma 5 film diretti da Paolo Isaja e Maria Pia Melandri sulla storia della prima cooperativa bracciantile del mondo e dell’impresa di bonifica del Litorale Romano. Proiezioni alla presenza degli autori il prossimo Sabato 16 Gennaio 2016 ORE 15:00. Primo film:LA PALUDE DA VINCERE (Ecomuseo) girato da Paolo Isaja e Maria Pia Melandri (Italia 1984/2014) Giunti sul litorale, i braccianti romagnoli iniziano i lavori de “l'impresa di Ostia” riuscendo in pochi anni a prosciugare le paludi e gli stagni di una vasta area malarica. In quest’area i braccianti trovarono pochi abitanti, preda di un ambiente ostile e malarico. In particolare le compagnie dei lavoratori stagionali che, provenendo da zone del basso Lazio e dall’Abruzzo, si trasferivano in questa zona nei periodi dovuti per la pastorizia e la coltivazione del latifondo. Mentre costoro vivevano in grandi capanne nella campagna, i ravennati abitarono le case diroccate del Borgo quattrocentesco di Ostia Antica e le poche abitazioni esistenti a Fiumicino. Organizzati in squadre di una decina di uomini con una donna, la arsdora, con funzioni di organizzatrice delle necessità di vita quotidiana, i romagnoli dovettero affrontare le tremende conseguenze di un ambiente ostile: malaria, mancanza di assistenza sanitaria, pericoli di ogni tipo, lavoro duro. Il lavoro, eseguito con la sola forza delle braccia, consisteva nell’esecuzione di una vasta rete di canali di vario livello, che dovevano raccogliere le acque basse in una grande vasca di raccolta, per essere poi sollevate dalle idrovore. Ci vollero cinque anni di duro lavoro e molti morti fra le fila dei braccianti prima di veder le pompe idrovore in azione prosciugare il terribile stagno di Ostia. Solo nel 1891 i braccianti poterono iniziare a coltivare le terre emerse, ottenendole poi in enfiteusi redimibile dallo Stato italiano. Nel contempo i braccianti si erano organizzati secondo i criteri di una vera e propria colonia, ispirata ai princìpi del solidarismo utopistico, le cui idee base si andarono propagando in Europa nella seconda metà del secolo XIX. Questo carattere del gruppo ravennate segna la storia del territorio ostiense in maniera del tutto particolare: a pochi chilometri di distanza da Roma, neo-capitale del regno d’Italia, un gruppo di poche centinaia di uomini e di donne costituisce una entità autonoma, distinta per cultura e organizzazione sociale dal resto delle popolazioni della campagna e della città: La Colonia d’Ostia.Partecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti