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COPPELIA, il girotondo sentimentale tra umani e automa

print30 ottobre 2015 18:57
COPPELIA, il girotondo sentimentale tra umani e automa

COPPELIA, il girotondo sentimentale tra umani e automa

(AGR) L’amore impossibile tra Coppelia e il suo creatore, favola che più di altre incarna l’attrazione dell’uomo verso qualcosa di fantastico e che rappresenta l’oggetto del suo desiderio nel suo immaginario, è in scena al Costanzi nella versione di Roland Petit, ripresa da Luigi Bonino che questa sera e domani sera, vestirà i panni del folle mago Coppelius (alternandosi con Denys Ganio che danzerà il 4, 6 e il pomeriggio del 7 novembre e con Manuel Paruccini, che interpreterà Coppelius negli spettacoli serali del 3, 5 e 7 novembre). Il celebre balletto della Francia del Secondo Impero, Coppelia appunto, narra la storia dell`amore di Franz per la misteriosa Coppelia, la bambola meccanica costruita dal vecchio giocattolaio-stregone Coppelius. La giovanissima Swanilda, innamorata di Franz e incuriosita da quel che si dice in paese circa le creature fantastiche costruite dal mago, si introduce nel laboratorio per carpire il segreto di Coppelia. La ragazza scopre che la bambola è il suo ritratto, quindi capisce che Coppelius è innamorato di lei. Ma quando lui la sorprende, lei si sostituirà alla bambola danzando prima come una marionetta e regalando poi a Coppelius l’illusione di aver tramutato, grazie alla magia, la creatura di pezza in una fanciulla in carne ed ossa dalle movenze gentili e aggraziate. Alla fine Coppelius scoprirà l`inganno e si vedrà suo malgrado costretto a contemplare il rinnovato amore di Franz e Swanilda abbracciato alla sua bambola-automa. Coppélia è il balletto-commedia per antonomasia, creato dal coreografo Arthur Saint-Léon su musica di Léo Delibes, e che fece il suo debutto all’Opéra di Parigi nel maggio 1870. Nel 1975 il coreografo francese Roland Petit, scomparso quattro anni fa, ne diede una rilettura raffinata e spumeggiante, che con la sua alternanza di toni, ora umoristici ora più drammatici, rinnovò il successo dell’originale e divenne, a sua volta, un “classico” del Novecento. L'italiano Luigi Bonino, danzatore prediletto da Roland Petit, nonché il suo assistente coreografo, ora erede della lezione del maestro francese e custode del suo repertorio, ci racconta che “Il Coppelius di Roland Petit non è come sempre il vecchio gobbo con la barba e il bastone, bensì un bellissimo signore dai capelli bianchi e dallo charme incredibile, un gentleman trés chic con lo stile di Mandrake, che però, alla fine, resterà solo. Roland Petit spoglia la Coppélia originale di tutti i cliché classici e ricolloca l'argomento in un’ambientazione moderna, ma il momento del valzer che egli danza in coppia con la bambola Coppélia resta ancora oggi una straordinaria invenzione, delicata, ironica e gioiosa”. Di grande impatto emotivo e visivo e dimostrazione che in amore si cerca sempre la stessa immagine, il finale in cui Swanilda si ritrova tra Franz e Coppélius, mentre quest’ultimo distrugge Coppélia e la sua testa, identica a quella di Swanilda, rotola a terra con gran turbamento della ragazza che va via danzando con il suo Franz. La favola dello scrittore Theodore Amadeus Hoffmann, così riveduta e corretta, vede in scena il primo ballerino della Scala di Milano, Claudio Coviello, nel ruolo di Franz, il giovane fidanzato di Swanilda (6 e 7 novembre), che si alternerà con Alessio Rezza (questa sera e domani alle 18, il 7 novembre nella pomeridiana e il 4 novembre nella matinée delle ore 11) e con il giovanissimo Giacomo Luci (il 3 alle ore 20 e il 5 alle ore 11). Mentre Swanilda-Coppelia sarà interpretata da Alessia Gay (questa sera e domani alle 18, il 4 novembre alle 11 e il 7 alle ore 15) e da Susanna Salvi (il 3 novembre alle ore 20, il 5 alle 11 e il 6 e 7 novembre nello spettacolo serale). Le scene e i costumi sono di Ezio Frigerio e le luci di Jean Michel Désiré, mentre l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma sarà diretta da David Garthoff. (di Manuela Minelli)

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