Massimo Cantini Parrini candidato all'Oscar: gli auguri di Prato Film Festival al costumista.
Il Direttore Artistico del Prato Film Festival Romeo Conte: «Felici per questa bellissima notizia; aspettiamo Massimo Cantini Parrini a Prato per l’edizione 2021 del nostro Festival, prevista del 26 al 31 luglio e dedicata a Carlo Monni»
Massimo Cantini Parrini
(AGR) PRATO, 18 MARZO 2021. Massimo Cantini Parrini in corsa per l’Oscar: il costume designer fiorentino ha ricevuto una nomination per i costumi di scena realizzati per Pinocchio. Definito “l’archeologo della moda” per la smisurata passione nello scovare abiti d’epoca, e pluripremiato disegnatore dei costumi di scena di film quali Dogman, Il vizio della speranza, Riccardo va all’inferno e Favolacce, Cantini Parrini aggiunge così un altro importante tassello alla sua straordinaria carriera, in attesa del verdetto dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, previsto quest’anno per il 25 aprile.
La nomination, arrivata a sorpresa, va a premiare lo straordinario lavoro svolto da Cantini Parrini nel lungometraggio diretto da Matteo Garrone, per cui era già stato premiato nel 2020 con il David di Donatello. E anche il Prato Film Festival aveva voluto premiare Cantini Parrini, ospite dell’edizione 2020 della manifestazione diretta da Romeo Conte, durante la quale aveva ricevuto il premio Città di Prato e il premio Manteco, consegnatogli da Matteo Mantellassi, nell’occasione di una serata speciale organizzata il 7 agosto scorso al Museo del Tessuto, che in contemporanea ospitava una mostra con i costumi di scena di Pinocchio. Un legame forte quello di Cantini Parrini con la città di Prato; nel corso della premiazione il costumista infatti dichiarò: «Ricevere il premio a Prato è una doppia felicità: è una città che mi ha onorato e accolto benissimo, con una mostra stupenda, e che ha avuto non solo il coraggio di proporla, ma anche la generosità di prorogarla fino a ottobre. Da fiorentino, devo dire che il fatto che questo riconoscimento arrivi da una città che non è la mia, ma che amo e frequento spesso, è davvero emozionante».