La nuova traviata del 98° Arena di Verona Opera Festival 2021 tra belle époque e ritratti di signora
Viaggio nella Bellezza per l’opera di Verdi più amata al mondo, in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi e con il patrocinio del Ministero della Cultura
(AGR) All’Arena di Verona, domani va in scena la quarta nuova produzione del Festival 2021: La Traviata di Giuseppe Verdi, la storia d’amore e sacrificio più celebre dell’Opera. La signora delle camelie rivive nella sua Parigi con un lieve spostamento d’epoca, al fiorire delle nuove arti e tecniche della storica Expo 1889. Le nuove scene architettoniche e digitali sono arricchite dai ritratti femminili riprodotti sugli imponenti ledwall grazie alle Gallerie degli Uffizi, ambasciatrici di bellezza del 98° Festival. Dopo la prima con i verdiani Irina Lungu, Francesco Meli e Luca Salsi, si avvicendano i cantanti più richiesti: Yoncheva, Garifullina, Grigolo, Pirgu, Piazzola, Petean, diretti da Francesco Ivan Ciampa.
Sabato 10 luglio verrà inoltre mostrato in anteprima il nuovo contenuto creato da Fondazione Arena in collaborazione con le Soprintendenze regionali per l’Archeologia le Belle Arti e il Paesaggio, i Musei e le città del Veneto: per tutta la durata del Festival il video illustrerà le bellezze note e meno note del territorio, proseguendo il percorso di fusione delle diverse arti sul palcoscenico areniano. Domani 10 luglio va dunque in scena la prima de La Traviata, che propone insieme al capolavoro di Verdi un parallelo viaggio nella bellezza femminile attraverso il patrimonio delle Gallerie degli Uffizi. Se Nabucco è stato il titolo dell’affermazione giovanile, La Traviata appartiene alla maturità artistica di Verdi, consapevole dei propri mezzi e disposto a sfidare la propria società nel portare in scena i soggetti in cui credeva. Come Stiffelio e Rigoletto, anche la storia di Violetta, tratta dal romanzo di Alexandre Dumas figlio (a sua volta ispirato dalla reale Marie Duplessis), dovette lottare contro la censura dell’epoca e una ricezione non sempre unanime: non tanto per un’invenzione melodica e una “tinta drammatica” tra le più ispirate di Verdi per la rivoluzionaria unità di stile, quanto per la difficoltà da parte del pubblico di vedere rappresentate in scena le proprie virtù (poche) e i propri vizi. Come già in Dumas, Violetta Valéry muove i propri passi a ritmo di valzer in una Parigi luminosa che ne sfrutta la bellezza: alle feste mondane, dove cerca di nascondere la propria malattia mortale, conosce il giovane Alfredo Germont che si dichiara innamorato. La protagonista, inizialmente scettica, cede e si ritira dal bel mondo per vivere finalmente la sua prima e unica storia d’amore autentica. Ma su questa donna già “traviata” incombe il giudizio morale della società, e del padre di Alfredo in particolare. Per il bene futuro del suo amato, Violetta sceglie la via della rinuncia: è solo l’inizio di un dramma di intense emozioni, tra segreti, gelosie, scontri e pentimenti. Il nuovo allestimento colloca la vicenda de La Traviata in quella che fu l’età dell’oro di Parigi, intorno all’esposizione universale del 1889, che Verdi stesso visse e conobbe: una Belle Époque raffinata e floreale, in cui la metropoli è rappresentata dal prodigio tecnico della Torre Eiffel, criticatissima al tempo ma oggi simbolo immortale della capitale francese.
«Per La Traviata – spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt – le Gallerie offrono una scelta di immagini che racconta la figura femminile in tutte le sue declinazioni, spaziando dal Rinascimento al XIX Secolo. In questo ventaglio di meraviglie incontriamo la mitologica sensualità della Venere di Botticelli e della Flora di Tiziano, la perfezione della Velata di Raffaello, il vigore di sante ed eroine bibliche immortalato dai pittori Manieristi, fino ad arrivare all’intima grazia delle scene domestiche dei Macchiaioli e all’eleganza, quasi fotografica, dei ritratti di donne reali realizzati da Goya, Boldini e Corcos. Una concentrazione di bellezza e intensità emotiva che si sposa magnificamente con l’intensità emotiva dell’opera più conosciuta ed apprezzata in tutto il pianeta». «Sempre nel segno della Bellezza, siamo onorati di aver creato un percorso artistico mirato con le Gallerie degli Uffizi, proseguendo il dialogo tra le diverse arti all’Arena di Verona – dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore artistico della Fondazione – Anche questa scelta di immagini, fatta dai nostri creativi insieme alle Gallerie fiorentine, contribuisce a rendere il nostro spettacolare e decisamente ampio palcoscenico adatto ad una vicenda intima come La Traviata. Intima ma pur sempre universale, in grado di parlare a tutti anche oggi, come gli sguardi e i gesti dei ritratti che vedrete all’inizio. Mai come quest’anno Violetta è internazionale, con le migliori interpreti di oggi che da tutto il mondo debuttano in Arena, accanto ad altri amici del nostro Festival: bisognerà tornare più volte per vedere e sentire questi diversi artisti dialogare ogni recita in modo diverso e sempre nuovo». Aggiunge il Vice Direttore Artistico Stefano Trespidi: «Nella Traviata, la musica di Verdi, come la più moderna macchina di presa, inquadra il totale delle feste con Coro e Ballo e poi fa un rapido zoom sui protagonisti mettendo le loro emozioni in primo piano. In Arena i personaggi si muovono in un contesto visivo elegante, ispirato alla Belle Époque, una Parigi come la sogniamo noi grazie alle scenografie digitali ma seguendo una tradizione interpretativa precisa che ha inaugurato Luchino Visconti e proseguito Franco Zeffirelli, che ha dedicato all’Arena la sua ultima regia, proprio La Traviata». Da sabato 10 luglio, La Traviata va in scena per sei recite: ad ogni data sono schierate le voci verdiane più richieste del panorama internazionale, con attesissimi debutti.
Come Violetta, si alterneranno le stelle Irina Lungu, Sonya Yoncheva e Aida Garifullina. L’amato Alfredo sarà interpretato anche da Francesco Meli, Celso Albelo, Saimir Pirgu e Vittorio Grigolo, mentre il padre Giorgio vedrà avvicendarsi Luca Salsi, Simone Piazzola e George Petean. Nei ruoli di fianco sono i più raffinati artisti di oggi, come Carlo Bosi e Marcello Nardis per Gastone, Nicolò Ceriani come Barone Douphol, Natale De Carolis e Dario Giorgelè come Marchese d’Obigny, il Dottor Grenvil di Romano Dal Zovo, il Giuseppe di Max René Cosotti. Completano il cast Victoria Pitts e Clarissa Leonardi come Flora, Yao Bohui come Annina e Stefano Rinaldi Miliani nel doppio ruolo di Domestico-Commissionario. Ai numerosi mimi e figuranti, nelle feste parigine si aggiunge il Ballo con la partecipazione della Prima Ballerina Eleana Andreoudi.
Il Coro istruito dal maestro Vito Lombardi e l’Orchestra dell’Arena di Verona sono diretti per tutte le recite da Francesco Ivan Ciampa, giovane bacchetta ormai proiettata nel panorama internazionale, che ha all’attivo della propria discografia anche una registrazione ufficiale de La Traviata all’Opéra di Parigi. Repliche: 16, 23 luglio ore 21.00 7, 19 agosto ore 20.45 2 settembre ore 20.45 Come annunciato a maggio, Fondazione Arena di Verona, capofila di un progetto di rinascita culturale che coinvolge le più prestigiose istituzioni d’Italia e Vaticano, apre col suo Festival 2021 una vera e propria finestra sulla Bellezza del Paese. Sin da subito è stato riservato un posto particolare per il territorio attorno l’Arena: l’omaggio al Veneto sarà svelato in anteprima il 10 luglio, in occasione della prima recita de La Traviata di Giuseppe Verdi nel nuovo allestimento.
Verona, città cardine del Veneto per il suo patrimonio storico, culturale e artistico, offre infatti il palcoscenico unico al mondo per mostrare in video le bellezze della Regione: il nuovo contenuto, adattato per i ledwall che incorniciano le scenografie areniane, accoglierà gli spettatori fino all’inizio dello spettacolo e sarà disponibile per tutta la durata del Festival, a ricordare a Veronesi e Veneti le bellezze circostanti e ad invitare tutti i turisti ad approfondire la loro conoscenza di un patrimonio immenso. L’iniziativa è stata fortemente voluta dalla Fondazione Arena di Verona, di concerto con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona Rovigo e Vicenza, senza escludere le bellezze più significative di tutta la Regione del Veneto. Il video è presentato in collaborazione con Ministero della Cultura, Soprintendenza A.B.A.P. Padova-Belluno-Treviso, Soprintendenza A.B.A.P. Venezia, Direzione Regionale Musei Veneto e i Comuni di Verona, Vicenza, Padova e Bassano del Grappa. «Proprio questa mattina ho potuto ringraziare di persona il Ministro Franceschini – spiega Federico Sboarina, Sindaco di Verona e Presidente della Fondazione Arena – per il patrocinio al progetto che unisce ogni titolo del Festival alle più importanti istituzioni del Paese.
Ma il patrimonio del Veneto non è da meno e per la regione Veneto abbiamo pensato segnatamente ad un video speciale che ne omaggia le bellezze paesaggistiche, archeologiche ed artistiche. Godere di queste meraviglie, sui ledwall del nostro palcoscenico, sarà anche un potente veicolo di promozione nei confronti di un pubblico internazionale». «Il 2021 ha portato molte novità al Festival – dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore Artistico di Fondazione Arena di Verona – e quest’ultima non fa eccezione, nella direzione di responsabilità civile già tracciata dal nostro anfiteatro in un momento di rinascita locale e internazionale.
Vedrete immagini mozzafiato che vengono da terre a cui molti di noi appartengono e di cui dobbiamo essere fieri ambasciatori». Dichiara Vincenzo Tiné, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza: «Sono davvero grato alla Sovrintendente Gasdia e alla Fondazione Arena per questo straordinario assist alla comunicazione dei principali attrattori culturali e paesaggistici del Veneto. Intrattenere il prestigioso pubblico areniano con questa sorta di pubblicità-progresso dei nostri beni è una scelta vincente da tutti i punti di vista. L’opzione culturale di quest’anno della Fondazione, sottolineata dal patrocinio del MiC al festival lirico 2021, rappresenta la migliore risposta all’eterna ricerca di un equilibrio tra le due anime dell’Arena: quella spettacolare e quella monumentale. Che non sono in antitesi ma anzi si sostengono e si compenetrano a vicenda». «Se c’è qualcosa che abbiamo imparato da questa pandemia – aggiunge Simona Siotto, Assessore alla Cultura del Comune di Vicenza – è non dare per scontato nulla di ciò che abbiamo e, soprattutto in ambito culturale, fare rete. Perciò siamo doppiamente grati di questa iniziativa a Verona e all’Arena, che ha ospitato e promosso la comunicazione e la tutela di un territorio intero».
Per informazioni e biglietti: www.arena.it e canali social Facebook, Twitter, Instagram e YouTube #inarena
Un ringraziamento speciale a tutti gli sponsor, che anche in questo periodo difficile hanno confermato il loro prezioso contributo a sostegno di Fondazione Arena e del suo prestigioso Festival. In primis Unicredit, che da oltre 25 anni è a fianco del nostro teatro con il ruolo di main sponsor, gestore della biglietteria elettronica e partner in tutte le attività di promozione del Festival. Ringraziamo inoltre Calzedonia, Volkswagen Group Italia, DB BAHN, RTL 102.5 e diamo il benvenuto tra gli sponsor al Pastificio Giovanni Rana. Una menzione speciale va anche a tutte le aziende, gli imprenditori, i professionisti e i privati cittadini che hanno aderito alle campagne di fundraising “67 colonne per l’Arena di Verona” e #iosonolarena, promosse nei mesi scorsi da Fondazione Arena.