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GIANRICO TEDESCHI TORNA AL TEATRO MANFREDI DI OSTIA CON “FARA’ GIORNO”

print25 novembre 2014 18:22
GIANRICO TEDESCHI TORNA AL TEATRO MANFREDI DI OSTIA CON “FARA’ GIORNO”
(AGR) Gianrico Tedeschi sarà per la seconda volta al Teatro Manfredi di Ostia dove, dove già aveva riscosso un enorme successo di pubblico e critica, da oggi e fino al 7 dicembre, con la commedia “Farà giorno”, di Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi, una storia intensa e drammatica per il tema affrontato, ma piena di humor e ironia, la stessa che ha caratterizzato la lunga carriera di Gianrico Tedeschi. Accanto al maestro, Marianella Laszlo e il giovane Alberto Onofroietti, diretti da Piero Maccarinelli. La storia racconta di Renato, vecchio partigiano e medaglia d’oro al valore della Resistenza, che incontra sulla sua strada Manuel, giovane bulletto di periferia con spiccate simpatie nazifasciste. Il loro rapporto nasce quindi con tutte le caratteristiche dello scontro: Manuel, uscendo dal garage condominiale con una manovra scellerata, investe con l’auto Renato e "tratta" con lui un periodo di assistenza domiciliare solo per evitare una denuncia. Comincia così una sfida senza esclusione di colpi, anzi, una partita di poker a due che tra azzardi, bluff ed inganni assumerà poco per volta i contorni di un confronto tra due opposte visioni della vita e del senso della Storia. In questo percorso ora aspro e diffidente, ora scanzonato e ironico, la comune ricerca di umanità e di verità li aiuterà a vincere le rispettive diffidenze rivelando le proprie debolezze e paure: il bilancio di una vita intera per l’uno, la mancanza di prospettive per il futuro per l’altro. L’inaspettato e improvviso ritorno a casa di sua figlia Aurora è, per Renato, l'evento che riapre la strada a dolorosi ricordi, ma anche alla speranza di una riconciliazione in cui ormai non credeva quasi più: li hanno separati trent'anni di silenzio e di lontananza ma, ancora prima di questo, la scelta di vita di Aurora e la decisione più difficile che un padre possa prendere. Nell'ultimo e più importante confronto della sua vita, Renato si ritrova a trasmettere a due generazioni così diverse e distanti tra loro un’eredità che oggi sembra ormai dispersa, fatta dei più alti ideali di libertà e di responsabilità. Renato, Aurora e Manuel con le loro storie, le loro sconfitte, le loro illusioni e la loro voglia di riscatto sembrano diventare figure simboliche di un Paese che cerca di ritrovare il senso di sé.

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