“Balagàn Cafè”. Quarto appuntamento giovedì 19 agosto nel giardino della Sinagoga
Musica, eventi, drinks, degustazioni, visite guidate. Estate 2021 Rinascere insieme: comunità in dialogo
Redazione di Met “Balagàn Cafè”. Quarto appuntamento giovedì 19 agosto nel giardino della Sinagoga
(AGR) Dopo la pausa della settimana di Ferragosto ritornano i consueti appuntamenti del giovedì con il Balagàn Cafè, la rassegna estiva caratterizzata da incontri, musica e sapori, organizzata dalla Comunità e dal Museo ebraico di Firenze con il sostegno di Rete Toscana ebraica e della Regione Toscana e il contributo di Fondazione CR Firenze e realizzata in collaborazione con il Comune di Firenze nell’ambito del calendario dell’Estate Fiorentina.
Giovedì 19 agosto la consolidata formula del “Balagan Cafè” (ingresso libero da via Farini, 6 a partire dalle ore 19) prevede: le visite guidate per piccoli gruppi della Sinagoga e del Museo ebraico, tenute da operatori dedicati dalle ore 18 alle 20 (per partecipare al costo di 10 euro a persona è necessario prenotare al numero 055290383).
Le delizie del mondo ebraico saranno, invece, cucinate e “narrate” da Jean Michael Carasso (per l’apericena i posti sono limitati ed è obbligatoria la prenotazione su https://www.jewishflorence.it/mostre-ed-eventi/ offerta di partecipazione a partire da 10 euro). Il menù di giovedì prevede: “Uova haminados” (da "guevos haminados" in giudeo-spagnolo) molto diffuse (soprattutto in passato) su tutte le tavole sefardite dal Maghreb alla Turchia, il sabato a pranzo e i giorni di festa. Si chiamano "haminados", "cotte a lungo", perché si lasciavano sobbollire a fuoco bassissimo durante un'intera notte, con bucce di cipolle e fondi di caffè raccolti durante la settimana, poco olio e sale. Il risultato è un uovo di colore beige o marmorizzato di marrone, con un tuorlo estremamente cremoso, il tutto con un sapore molto particolare, delizioso. Esistono anche nella tradizione ashkenazita, cotte insieme al "tcholent" (stufato di carne e legumi) di Shabbat durante tutta la notte dal venerdì al sabato. Per molti ebrei dell'ex impero ottomano le uova haminados sono come la madeleine di Proust: un ricordo dell'infanzia, della famiglia, della madre ebrea che non si dimentica mai.
L’apericena proseguirà con “pasta al salmone lax”, si tratta di un piatto nuovo italo-ebraico che unisce la pasta, simbolo della cucina italiana con il salmone che è è uno dei pesci preferiti nella cucina ashkenazita. Fresco, affumicato o conciato a lax (sotto sale e erbe), questo pesce rosa si consuma in quantità soprattutto per le feste. Per concludere saranno servite le “cipolle caramellate”, una pietanza non particolarmente ebraica ma tanto buona da non ignorarla nelle nostre preparazioni per Balagan. Michele Hagen le fa in modo delizioso e gliele abbiamo chieste. Il tutto sarà, come sempre, accompagnato da bevande e aperitivi dalle mille tradizioni ebraiche a cura del Balagan Bistrot Cafè.
Alle 20,30 seguono gli incontri con autori e personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo. Per l’occasione sarà nel Giardino della Sinagoga di Firenze il prof. Shaul Bassi, fondatore di Beit Venezia un progetto culturale che da anni anima la vita culturale ebraica italiana, portando in Italia artisti da tutto il mondo in una dialettica continua fra tradizione e contemporaneità. In particolare Bassi introdurrà insieme ad Enrico Fink, presidente della comunità ebraica di Firenze e Siena il concerto delle 21,30, che nasce proprio da un invito di Beit Venezia: “Ma nishtana – in che cosa è diversa questa musica da tutte le altre?”. Si tratta di una rivisitazione in chiave jazzistica del repertorio musicale del mondo sefardita italiano, a cavallo fra i due poli di Venezia e Livorno, dedicato specialmente alla figura di Napoleone (Leo) Jesurum, padre del giornalista Stefano Jesurum. Leo è scomparso nel 2017, ed è stato una figura centrale nel mondo ebraico veneziano e non solo: il concerto prende le mosse da una libera rilettura di alcune sue registrazioni di canti tradizionali per la cena della Pasqua Ebraica. Ad esibirsi in questo inedito repertorio sono Enrico Fink, ricercatore e musicista, di ritorno da un incarico trimestrale presso l'università di Oxford come parte di un gruppo di studi internazionali sulla musica ebraica in Europa fra il XVI e il XVIII secolo, che da decenni si occupa delle tradizioni musicali degli ebrei italiani, insieme a due grandi nomi del jazz italiano: Mauro Grossi (pianoforte) e Matteo Scarpettini (percussioni).
Ricordiamo che anche il 26 agosto e il 2 settembre, il giardino della Sinagoga di via Farini 6 resterà aperto la sera alla città, offrendosi come spazio permanente di dialogo che vive grazie al desiderio di incontro e condivisione.
Per informazioni:
firenzebraica@operalaboratori.com
055290383
www.firenzebraica.it
Foto da comunicato
Redazione di Met