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Virginia La Torre: Il Talento Romano che Porta il Lazio alla Stazione Leopolda di Firenze

gareggerà con altri sommelier di alto livello provenienti da tutta Italia

printDi :: 07 novembre 2024 15:58
Virginia La Torre: Sommelier Romana conquista il secondo posto al Concorso Miglior Sommelier del Lazio

Virginia La Torre: Sommelier Romana conquista il secondo posto al Concorso Miglior Sommelier del Lazio

(AGR) La regione Lazio si veste di orgoglio grazie a Virginia La Torre, una sommelier romana di 38 anni che, in meno di due anni, ha tracciato un percorso straordinario nel panorama enologico italiano. Con una carriera appena iniziata e già costellata di successi, Virginia si è aggiudicata il secondo posto al Concorso Miglior Sommelier del Lazio 2024 e ha raggiunto la semifinale al Concorso Nazionale Miglior Sommelier d’Italia, una delle gare più prestigiose e ambite per i professionisti del settore.

Virginia La Torre non è soltanto un talento emergente: è una forza trainante per la sommellerie del Lazio, una regione sempre più riconosciuta per la qualità dei suoi vini e per la rinascita della sua cultura enologica. Dopo aver completato il percorso da sommelier con l’Associazione Italiana Sommelier (AIS), Virginia si è immersa con entusiasmo in un mondo che la appassiona profondamente, portando una ventata di freschezza e professionalità.

 
“Non mi sarei mai aspettata di ottenere questi risultati in così poco tempo,” ha raccontato Virginia con emozione. “Sono il frutto di tanto impegno e della passione che metto in ogni cosa che faccio.” Le sue parole rispecchiano la dedizione che l’ha portata a studiare intensamente e ad affinare le sue competenze in tempi record. Virginia ha infatti dimostrato una conoscenza tecnica e teorica di altissimo livello, che l’ha proiettata ai vertici della sommellerie regionale e nazionale, suscitando ammirazione e rispetto.

Oltre a rappresentare un successo personale, la performance di Virginia al Concorso Nazionale è un traguardo significativo per il Lazio, portato per la prima volta in semifinale in una competizione di tale rilievo. “È un onore rappresentare il mio territorio,” ha dichiarato, “e spero di poter dare visibilità al patrimonio enologico del Lazio, facendo conoscere l'eccellenza dei nostri vini e le storie che raccontano.”

Virginia La Torre, Sommelier Romana alla Stazione Leopolda di Firenze

Virginia La Torre, Sommelier Romana alla Stazione Leopolda di Firenze

L’appuntamento cruciale si terrà il 16 novembre alla Stazione Leopolda di Firenze, dove Virginia gareggerà con altri sommelier di alto livello provenienti da tutta Italia. Durante l'evento, i finalisti metteranno alla prova non solo le loro conoscenze tecniche e sensoriali, ma anche la loro capacità di comunicare la passione per il vino e raccontare la storia racchiusa in ogni calice. Per Virginia, però, questa competizione rappresenta molto di più di una sfida personale: “La mia partecipazione è un punto di svolta, una grande opportunità per mostrare che il Lazio ha tanto da offrire e che qualità e dedizione non conoscono confini.”

Nonostante i successi già conquistati, Virginia non intende fermarsi. Determinata a raggiungere una comprensione ancora più profonda del mondo del vino, sta completando un corso di vinificazione che le permetterà di conoscere anche il lato produttivo della filiera enologica. “Voglio scoprire tutto ciò che rende unico ogni vino, dalla vigna alla bottiglia,” ha spiegato, confermando la sua volontà di proseguire su un percorso di crescita professionale e personale.

L’eccezionale cammino di Virginia La Torre è una testimonianza della qualità della formazione offerta da AIS Lazio, che da anni lavora per promuovere e diffondere la cultura del vino nella regione. La sua esperienza dimostra che, grazie a determinazione e passione, è possibile ottenere risultati straordinari e ispirare le future generazioni di sommelier.

Con il suo impegno e la sua ambizione, Virginia rappresenta un esempio di eccellenza per i giovani che sognano di affermarsi in un settore in continua evoluzione, dove il Lazio sta finalmente emergendo come protagonista. La storia di Virginia non è solo un racconto di successo individuale, ma anche un messaggio di speranza e una promessa di nuovi traguardi per l’enologia italiana.

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