Io mangio italiano...e tu? Pomezia con Coldiretti a tutela del Made in Italy alimentare
Il comune di Pomezia aderisce alla campagna di Coldiretti di acquistare prodotti italiani. In campo europeo la CE ha dato il via libera a misure straordinarie per il sostegno dell'agricoltura
(AGR) Mangiamo italiano perché è necessario sostenere e promuovere il Made in Italy alimentare. Sul litorale il Comune di Pomezia aderisce alla campagna “MangiaItaliano” promossa da Coldiretti per combattere disinformazione e allarmismi e sostenere il Made in Italy alimentare. “Vorrei rassicurare i cittadini – ha spiegato il Sindaco Adriano Zuccalà – che gli approvvigionamenti alimentari non si sono interrotti e mai lo saranno. Dobbiamo restare a casa e uscire laddove strettamente necessario, per questo è consigliabile concentrare gli acquisti per evitare che la spesa diventi l’occasione per uscire ogni giorno più volte di casa, ma non è necessario prendere d’assalto gli scaffali. Accogliamo l’invito di Coldiretti a sostenere l’acquisto di prodotti Made in Italy e come sottolineano le autorità competenti ribadiamo che il virus non si trasmette con cibo e bevande”.
“Intanto, - afferma il presidente nazionale Confeuro Andrea Michele Tiso - con la decisione di aumentare i limiti massimi del sostegno pubblico a 100mila euro per l’agricoltura e a 120 mila euro per la pesca e l’acquacoltura, la Commissione europea ha risposto in modo positivo alle richieste del nostro ministero delle Politiche Agricole. Mai come in queste settimane, infatti, il settore primario si rivela decisivo per la tenuta stessa del Paese e per la risposta alla crisi causata dal coronavirus – continua Tiso. E’ necessario, pertanto, prevedere da subito misure straordinarie per prendere atto del nuovo scenario e far sì che gli Stati possano allocare maggiori risorse, senza dover rispettare limiti stringenti che non hanno più ragione di essere. Per raggiungere questo obiettivo non basta innalzare il tetto degli aiuti a livello nazionale, ma è indispensabile che l’Europa intervenga con un piano economico coordinato per difendere l’agricoltura di tutti gli Stati membri. Nonostante la nuova stretta del Governo all’esercizio di attività non strategiche, l’agricoltura resta aperta per garantire l’approvvigionamento di cibo a tutti i cittadini. Le ripercussioni economiche della crisi si fanno tuttavia sentire anche per il settore primario, a causa del forte calo della domanda di alcuni prodotti con ricadute negative sull’intera filiera agroalimentare. Chiediamo pertanto al Governo di fornire riposte rapide a una crisi in pieno corso e con conseguenze a lungo termine ancora difficili da quantificare”.