Roma, allarme....borchie
(AGR) "Siamo molto preoccupati per le dichiarazioni dell' Assessore all'Urbanistica Caudo che riesuma la questione delle borchie delimitanti le OSP dei pubblici esercizi, risalente al 2009. La problematica delle OSP ormai sta assumendo contorni assurdi e purtroppo drammatici per i nostri operatori, costretti a contrastare con ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, a suon di migliaia di euro sottratti alla conduzione dell'azienda, i cervollotici piani di massima occupabilità varati dal primo Municipio che, invece di sedersi ad un tavolo di concertazione, come più volte da noi sollecitato, continua tenacemente a colpire una delle ultime risorse produttive della città". E' quanto dichiara il presidente della Fipe - Confcommercio Roma, Nazzareno Sacchi."Questa volta - dice Sacchi - con lo spettro delle borchie, si tenta addirittura di costruire una casa cominciando dal tetto. Per questo ci appelliamo al Sindaco di Roma e gli chiediamo se il protocollo sui dehors firmato lo scorso febbraio con la precedente amministrazione è da ritenersi ancora valido o superato, soltanto perché realizzato da altri".
"Ci chiediamo poi - aggiunge il presidente della Fipe Roma - quanto sia importante per questa amministrazione la sicura perdita di posti di lavoro a seguito della revoca delle OSP e della conseguente chiusura di attività storiche".
"Invitiamo infine - conclude Sacchi - l'intera categoria dei pubblici esercizi a mobilitarsi e a tenersi pronta a manifestare anche con durezza per difendere la propria attività ed il posto di lavoro dei propri dipendenti".