Regione, presentato il T.U. sul commercio
(AGR) “Le linee guida del Testo Unico sul commercio presentato oggi dalla Regione costituiscono l'avvio di un percorso importante per la definizione di una normativa indispensabile allo sviluppo del settore strategico per l'economia del nostro territorio”. E’ quanto dichiara il presidente di Confcommercio Lazio, Rosario Cerra."Questa normativa, che si è fatta attendere non poco - dice Cerra - si inserisce in un contesto di forte crisi per le attività imprenditoriali, basti pensare che nei primi 5 mesi del 2014 nel Lazio sono nate 6.020 imprese del terziario, a fronte delle 11.252 che hanno chiuso con un saldo negativo di - 5.232 attività. In pratica per ogni nuova impresa che nasce ne muoiono due. Inoltre dall’inizio della crisi la nostra regione ha perso 10 punti di PIL e le famiglie 11 punti di potere di acquisto".
"In questo scenario complesso - afferma Cerra - lo strumento normativo assume grande rilevanza non solo perché deve creare le condizioni migliori in cui il commercio può lavorare ma anche perché può e deve esaltare la funzione sociale del commercio stesso che influenza la qualità della vita dei cittadini. Chi vorrebbe vivere, infatti, in una città desertificata, senza luci, senza un'equilibrata e diversificata offerta commerciale, in cui i negozi non siano lo scenario pulsante del territorio? Il nostro obiettivo è innalzare la qualità della vita delle nostre città, che dipende direttamente dai nostri settori".
"Per questo siamo particolarmente soddisfatti dell'accoglimento da parte della Regione della nostra proposta di rafforzare le reti di impresa attraverso quella che avevamo definito “una presa in carico delle strade e delle piazze da parte degli operatori commerciali” per valorizzarle e riqualificarle a vantaggio di tutti i cittadini. Così come siamo soddisfatti di essere stati ascoltati sulla fine della stagione delle deroghe e lo stop ad ulteriore consumo di suolo. La Regione Lombardia, ad esempio, nella sua legge del commercioimpone all'atto dell'apertura di medie e grandi strutture "uno studio dell'impatto sulla rete commerciale esistente" ed anche "la sostenibilità ambientale della struttura stessa"."Un punto critico - aggiunge Cerra - riguarda una corretta pianificazione commerciale. A questo proposito abbiamo più volte sottolineato la necessità di procedere ad una mappatura "commerciale" del territorio che identifichi le zone sature a causa di aperture indiscriminate di medie e grandi strutture di vendita a discapito dell'esercizio di vicinato, l'unico in grado di garantire quel servizio di prossimità indispensabile alla vita cittadina".
"Ecco perché - spiega Cerra - ci lascia perplessi la bozza di legge laddove innalza a 400 mq il limite dimensionale per la superficie di vendita degli esercizi di vicinato, con conseguente possibilità di aprire senza autorizzazione esercizi di tale metratura a tutto vantaggio dei grandi gruppi organizzati. Siamo convinti, infatti, che le regole debbano essere uguali per tutti, altrimenti si rischia di finire invasi da una bolgia di pseudo attività che poi e' difficile controllare e sanzionare".
"Sicuramente c’è ancora molto da lavorare affinché le enunciazioni di principio espresse dal T.U. trovino applicazione nella realtà commerciale attuale, già gravata da problematiche e da un peso burocratico e normativo che ne frenano crescita e sviluppo. Su questi e su molti altri aspetti – conclude Cerra - si concentrerà nei prossimi mesi il lavoro partecipativo ed operativo, non solo consultivo dunque, di Confcommercio in forza dell'esperienza pregressa e del know how in materia di commercio delle nostre federazioni di categoria e dei nostri uffici tecnici".