Piccole e medie imprese sul green pass: servono regole chiare e trasparenti
Galassi (API): diamo agli imprenditori gli strumenti giusti per lavorare. Le criticità, infatti, sono in primis legate all’impossibilità di conoscere quali addetti siano in possesso o meno di Green pass e, quindi, si è costretti a organizzare alla cieca
(AGR) Il Governo si riunirà per decidere sul Green pass obbligatorio anche per i lavoratori del settore privato. Una decisione di salute pubblica che spetta solamente al legislatore, ma su cui le imprese si aspettano finalmente chiarezza e regole definite.A.P.I. ha chiesto agli imprenditori e alle imprenditrici associate quali siano le criticità che, a prescindere dalla decisione, non possono essere ignorate e che da mesi mettono in difficoltà le PMI nell’agganciare la ripresa.
“Le criticità sono in primis legate all’impossibilità di conoscere quali addetti siano in possesso o meno di Green pass e, quindi, si è costretti a organizzare alla cieca molte attività oppure bloccarle, ma se la responsabilità della sicurezza sul lavoro è del titolare: perché non metterlo nelle condizioni di sapere e quindi come farlo?” Interviene Paolo Galassi, Presidente di A.P.I. – Associazione delle Piccole e Medie Industrie – che tiene subito a precisare: “perché non attivare ad esempio l’accesso a una piattaforma sicura, gestita dalle Istituzioni, dove gli imprenditori possano visualizzare solamente se il collaboratore è dotato di Green pass? Eviterebbe conflittualità e garantirebbe l’organizzazione del lavoro in sicurezza.”Rispetto alla mancanza di informazioni certe parlano i dati del sentiment delle PMI. Alla domanda “come sta gestendo gli ingressi in azienda e negli spazi comuni?” il 75% degli intervistati si dice confuso su come gestire gli accessi nelle aree dedicate al pranzo, che non devono essere considerate mense, come nell’accezione del termine designata dal legislatore, ma piuttosto dei semplici “locali ristoro” messi a disposizione per i lavoratori.
Alla domanda “come ha gestito il rientro dei lavoratori dalle vacanze o da paesi extracomunitari?” il 63% si è detto in difficoltà nella gestione della quarantena obbligatoria dei dipendenti che rientrano da alcuni Paesi per via delle norme sanitarie; inoltre, il vuoto normativo legato al blocco dei pagamenti dei giorni di quarantena da parte dell’Inps, mette in crisi le imprese che chiedono un veloce rifinanziamento anche per il 2021. Questi costi non possono essere certo a carico delle PMI.
Alla domanda “ci sono state delle complicazioni nei rapporti e nelle consegne ai clienti?” il 45% segnala delle difficoltà con clienti/committenti che richiedono solo personale con Green pass.E, infine, “come stanno vivendo i dipendenti la situazione?” il 47% riscontra un aumento di tensione tra i dipendenti, per la presenza non esplicita in azienda di “no-Vax” o per la non trasparenza su chi è in possesso del Green pass
“Qualcuno si è preoccupato, ancora una volta, di ascoltare e cogliere le difficoltà operative delle PMI come quelle generate dalla mancanza di regole certe, dai protocolli sicurezza fermi al 2020 o dai vincoli imposti, ad esempio, dal Garante in materia di Privacy dei lavoratori? Il desiderio di consapevolezza e chiarezza, dunque, è vitale per le PMI, al fine di organizzare, gestire e tutelare quotidianamente e al meglio le persone con cui collaborano”. Incalza e conclude Galassi.
A.P.I., in qualità di portavoce delle istanze delle PMI associate, continuerà a tenere alta l’attenzione sulle necessità delle PMI e a presentare alle Istituzioni richieste concrete, affinché si ricominci a investire sulle Imprese e nel “fare impresa”.
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