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Partecipate un conto da 26 miliardi di euro

print30 giugno 2014 08:59
(AGR) Era l’estate del 2012 il decreto sulla spending review squarciava il velo che copriva l’universo delle società partecipate. Tutti sapevano ma si ignorava la dimensione del fenomeno. Oggi la Corte dei Conti lancia l’allarme: alle 50 società partecipate dallo Stato, vanno aggiunte le 5000 controllate dagli Enti locali (Regioni, Province e Comuni) e i 2.214 organismi di varia natura come consorzi e fondazioni che costano allo Stato ventisei miliardi all’anno. Per il procuratore generale Salvatore Nottola «hanno un forte impatto sui conti pubblici ma poca trasparenza» per questo andrebbero sottoposte ad un «disegno di ristrutturazione organico e complessivo». Negli Enti locali, secondo la denuncia della magistratura contabile, un terzo di queste società riporta bilanci in rosso, tamponati di volta in volta da Regioni, Province e Comuni. Complessivamente, il movimento finanziario delle società partecipate dallo Stato, costituito dai pagamenti a qualsiasi titolo è ammontato a 30,55 miliardi nel 2011, 26,11 miliardi nel 2012 e 25,93 nel 2013. Sono numeri che negli anni sono calati e che dimostrano che lo Stato sta provando ad intervenire per razionalizzare i costi. Ma è un’operazione che richiederebbe «assoluta trasparenza del fenomeno» a fronte, è la Corte dei Conti a riportarlo, di situazioni «complesse», con aspetti contabili che sono «spesso oscuri». La ricetta suggerita dal procuratore generale Salvatore Nottola prevede un sistema «di regole chiare e cogenti, forme organizzative omogenee, criteri razionali di partecipazione, imprescindibili ed effettivi controlli da parte degli enti conferenti, che dia a questi ultimi la responsabilità dell’effettivo governo degli enti partecipati».

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