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No ai saldi

print18 luglio 2012 21:34
(AGR) “Siamo preoccupati della decisione della Commissione Pmi della Regione Lazio che, nonostante la nostra motivata posizione espressa in Commissione Commercio fermamente contraria all' abolizione delle vendite di fine stagione, ha approvato la proposta di legge avanzata dal presidente Saponaro. Evidentemente dobbiamo ritenere che il peso delle associazioni di categoria in questo caso si sia ridotto ad una mera formalità". Lo dichiara il presidente di Federmoda Italia Roma , Rober to Polidori.

"Siamo fermamente contrari - dice Polidori - ad una leggina di soltanto un articolo che di fatto, abolendo i saldi, li consente a chiunque 12 mesi l'anno. Ciò crea confusione a danno degli operatori onesti e dei consumatori".

"E' doveroso precisare - spiega Polidori - che il legislatore, fin dalla legge 80 del 1980, fissò i saldi per l'abbigliamento al 7 gennaio ed al 7 luglio riconoscendo a tale merceologia il carattere di stagionalità creato dall'elemento moda e ne formulò una precisa normativa. La nuova proposta Saponaro comporterebbe invece le seguenti conseguenze: saldi tutto l'anno; possibilità di effettuarli per tutte le tipologie, indipendentemente dalla moda e dalla stagionalità; eliminazione del limite di sei settimane; eliminazione di fatto del sistema sanzionatorio".“Tagliare con l’accetta un comma così come è stato fatto – aggiunge il presidente di Federmoda Italia Roma - può avere conseguenze gravi: a partire da una vera e propria anarchia commerciale a favore del più forte, ossia della grande distribuzione che può permettersi, al contrario della rete dei negozi di vicinato, di sostenere campagne commerciali a tappeto per tutto l'anno. Non si può abrogare una norma se non si riescono ad effettuare i necessari controlli”.

“Qui non si tratta più solo di una deroga sperimentale – conclude Polidori - ma dell’intento di stravolgere l’intera disciplina in materia di saldi. Per questo ci auguriamo che ci sia un ripensamento da parte del Consiglio regionale prima dell’approvazione definitiva del testo, per gli effetti devastanti che questa deroga grossolanamente scritta comporterà all’intero impianto normativo”.

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