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Fiumicino, rischia un declassamento?

print26 settembre 2013 21:15
(AGR) uanto sta accadendo nelle ultime ore sulla vicenda Alitalia, deve vederci tutti coinvolti, sindacati, politica enti territoriali e società civile. - esordisce William De Vecchis (Pdl) -Le notizie di un ridimensionamento dell’azienda in caso fosse acquistata da Air France provocherebbeun importante ridimensionamento dell’aeroporto Leonardo da Vinci con conseguenze disastrose su tutto il comparto del trasporto aereo e dell’indotto a esso collegato. Altrettanto preoccupanti sono le dichiarazioni dei vertici AdR pronti a rivedere e riconsiderare ogni progetto di sviluppo delle infrastrutture della scalo di Fiumicino, con gravi riflessi economici, finanziari e occupazionali.

Secondo le stime il ridimensionamento della flotta Alitalia, soprattutto degli aerei a lungo raggio provocherebbe un calo del traffico aereo del 25%, con la perdita annuale di 5 milioni di passeggeri. Ciò comporterebbe un declassamento dell’hub con ovvie conseguenze negative sul tessuto economico di Roma e del suo hinterland, e in particolare sull’economia turistica e di trasporto.

Sono sicuroche nelle trattative intraprese dal ministro dei trasporti Maurizio Lupi ci sia quella di mantenere un flusso regolare di voli in Italia e verso le principali rotte intercontinentali, i livelli occupazionali, non penalizzare gli aeroporti italiani. Per sostenere con forza queste posizioni è necessario che anche l’Associazione Nazionale Comuni Aeroportuali Italiani faccia la sua parte, visto che le ricadute sui territori sono vitali. Chiederò che l’amministrazione comunale di Fiumicino, nel cui territorio è presente il maggiore aeroporto italiano e del Mediterraneo, convochi l’assemblea dell’ANCAI per produrre un atto politico forte a difesa del sistema aeroportuale e dell’occupazione che da esso ne scaturisce.

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