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Fiumicino, modificare parametri Iresa

print07 ottobre 2013 19:07
Fiumicino, modificare parametri Iresa
(AGR) “L’Iresa, la tassa regionale sui rumori aeroportuali, così com’è non funziona. Poco impattante per il territorio (solo il dieci per cento viene utilizzato per l’inquinamento). E penalizzante per le compagnie che rischiano, di questo passo, di abbandonare Fiumicino ed emigrare in altri aeroporti più convenienti. Le differenze tra il Lazio e la Lombardia sono troppo marcate, eccessive. Bisogna rivedere tutto. Montino e Zingaretti devono mettere mano a questa storture. Qui, se non ci diamo una mossa, da un momento all’altro le compagnie aeree ci abbandonano”. È la denuncia del capogruppo della lista civica Destinazione Futuro, Raffaello Biselli: “Le tabelle parlano chiaro: un A320 paga 367 euro ogni volta che atterra al Leonardo Da Vinci. In Lombardia 14 euro. Un A340 sborsa 984 euro a Fiumicino, 54 euro negli aeroporti milanesi. Ma qui sul territorio di questi soldi ne vediamo pochi, appena il dieci per cento dell’intero introito viene poi effettivamente utilizzato per gli impatti ambientali. Se non si interviene subito per modificare questa situazione e ritarare i parametri, c’è il rischio concreto che Fiumicino si trasformi non tanto in hub di serie B, ma di serie D. Con un’Iresa così alta, che continua a pesare sulle compagnie, compresa Alitalia che ha il maggior numero di atterraggi, Il Leonardo Da Vinci rischia di perdere la sua centralità. Molte Regioni l’hanno capito e imposto una sospensiva all’Iresa. Non dico di arrivare a tanto, ma rivedere i parametri si può, abbassando le tariffe Iresa per le compagnie e aumentando invece le percentuali per gli impatti ambientali. In consiglio comunale ho chiesto al sindaco Montino di intervenire nei confronti del presidente della Regione Lazio Zingaretti. Se così non fosse, siamo disposti a presentare un ordine del giorno da discutere in consiglio in modo tale da inserire la questione Iresa all’interno del tavolo programmatico approvato dal consiglio, al quale devono necessariamente sedersi non solo gli enti preposti ma anche una commissione composta da maggioranza e opposizione. In un momento di crisi come quello che sta vivendo Alitalia, una riduzione del carico fiscale potrebbe essere una manna dal cielo”.

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