Fiumicino guarda ai mercati
07 novembre 2013 11:44
(AGR) È ormai da qualche anno che il mercato della nautica è in crisi. E Fiumicino più di altri ne soffre. Il nostro Comune per anni è stato all’avanguardia. Intorno alla cantieristica nautica ha girato gran parte dell’economia. Da qui sono uscite barche da diporto (alcune anche da 40 metri) riconosciute in tutto il mondo che hanno dato lustro alla nostra città facendo girare il “marchio Fiumicino” ovunque. Purtroppo non è più così. Abbiamo avuto una politica governativa che ha pensato bene di uccidere uno dei pochi asset floridi del nostro paese tassando chi possiede una barca e con arzigogolati redditometri che ormai somigliano più a veri e propri interrogatori e atti di spionaggio che stanno continuano a diminuire drasticamente i consumi. C’è chi quindi si è disfatto della propria imbarcazione, chi si è allontanato dalla nautica. Il risultato è stato il default di questo settore e di riflesso da perdita di posti di lavoro. Fiumicino però non deve mollare. Dobbiamo rivendicare il nostro ruolo di Polo Nautico, far ripartire la cantieristica puntando su commesse estere, offrendo prezzi competitivi. Ma per far questo gli imprenditori della nautica di Fiumicino devono avere a disposizione una superficie necessaria dove poter delocalizzare le loro infrastrutture. Questo per due motivi: liberare la città dai cantieri e migliorare le attività esistenti. Serve una zona industriale della nautica. Dove posizionarli? Nei terreni della regione di via del Faro, che affacciano a mare in zona porto della Concordia. Si potrebbe prevedere un canale artificiale per agevolare la messa in acqua delle barche, ultimare i lavori, fare le prove in mare. Solita bufala elettorale? Per fortuna le elezioni amministrative sono lontane. È solo pensarla un po’ di più all'europea e all'americana, e un po’ meno alla fiumicinese. Troppo per noi?>Partecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti