Filiera alimentare, nulli i ricavi al dettaglio
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Gian Domenico Auricchio, Presidente Federalimentare
Secondo una ricerca Nomisma, infatti, a fronte dei costi i margini ottenuti dagli operatori sono praticamente nulli. Agli agricoltori vanno 0,70 euro, all’industria alimentare 1,10, al commercio all’ingrosso 0,40 e 0,10 a quello al dettaglio tradizionale.
“Il protocollo – ha spiegato Auricchio - si basa su tre punti fondamentali ed è stato pensato per rilanciare i consumi, definire i codici di buonapratica sui rapporti contrattuali e dare vita a una Camera di conciliazione che interviene dove c’è contenzioso”.
“Il sistema così acquisterà efficienza e trasparenza -ha sottolineato Auricchio - e con una filiera più tranquilla ci saranno vantaggi anche sul prezzo finale”.
Per il presidente di Ancd Conad, Camillo De Berardinis, “…se non ci si preoccupa troppo delle multinazionali, l’accordo si può considerare già fatto. Le grandi imprese godono già ditanti vantaggi e non è il caso di dargliene altri”.
Federalimentare ha inoltre annunciato che il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dell'industria definito il 23 settembre scorso è stato sottoscritto anche dall'ultima associazione aderente rimasta esclusa, l’Anicav, ovverol'associazione che raduna gli industriali delle conservealimentari.
“Siamo in ritardo – ha spiegato il presidente AnicavAnnibale Pancrazio – perché al momento dell'accordo le nostre imprese erano ancora in gran parte impegnate nella campagna di raccolta” (fonte Confcommercio).