Federbalneari: IVA al10%
(AGR) Federbalneari Italia apre al Governo: inserire tra le misure di crescita per il comparto turistico la diminuzione dell’IVA fino al 10 % per le imprese balneari.In previsione dell’incontro che si terrà giovedì mattina tra i rappresentanti del Governo e del settore delle imprese balneari presso la Sala Azzurra del Ministero dell’economia e delle finanze, torna il tema dell’abbassamento delle aliquote fiscali. A presentare la propostadi Federbalneari Italia, il Presidente Renato Papagni che illustrerà domani la strategia al Sottosegretario Paolo Baretta.
Il Presidente Renato Papagni: “A differenza degli altri segmenti imprenditoriali coinvolti nella filiera turistica (alberghi, campeggi, villaggi turistici, pubblici esercizi, ecc.) che scontano un’aliquota IVA del 10 per cento, il comparto balneare viene assoggettato all’aliquota ordinaria pari al 21 per cento, probabilmente>
oggetto di ulteriore incremento dell’1 per cento dal 1 ottobre.
Un principio che appare discriminante, nel momento in cui la stessa normativa di regolamentazione del settore turistico (Codice della normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo di cui al decreto legislativo 23 maggio 2011, n. 79) ha riconosciuto l’azienda balneare quale impresa turistica a tutti gli effetti.
Ciò condiziona in negativo i prezzi dei servizi di spiaggia che i concessionari delle località balneari, interessate dalle correnti dei flussi stranieri, non riescono più a mantenere competitivi nell’ambito del mercato europeo. Significativo che i paesi europei turisticamente più rilevanti praticano regimi IVA con aliquote inferiori al 10%, assestandosi su percentuali anche del 5,5% come in Francia, o del 7%, come accade in Spagna.
Ecco che appare opportuno, nel piano complessivo di rilancio del settore balneare, programmare un riallineamento del valore dell’IVA, che possa permetterci di:
•competere con gli altri Paesi europei
•modernizzare il sistema delle imprese nel suo complesso
•poter ricalibrare gli studi di settore
•rendere totalmente trasparenti le aziende balneari>
Conclude il Presidente Papagni:“Una disparità di trattamento oggi doppiamente incomprensibile. Prima di tutto perché, come si diceva, ormai gli stabilimenti balneari sono imprese a tutti gli effetti, che fanno investimenti cospicui in strutture e servizi. Secondariamente, perché alla fine questa maggiorazione la pagano proprio i clienti”.