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FederBalneari interviene sull’aumento dei canoni in Sicilia

print06 marzo 2012 10:28
(AGR) ( AGR )LaSicilia> è preoccupata per l’annunciato aumento dei canoni demaniali fino al 1000 pere cento e per i fantasmi della direttiva Bolkestein che prevedeva la liberalizzazione automatica delle concessioni demaniali.

Interviene sulla questioneRenato Papagni, Presidente di FederBalneari Italia:I concessionari siciliani non devono allarmarsi, stiamo lavorando con le Istituzioni per una liberalizzazione che mai porterà il settore turistico ricettivo al collasso.

La procedura d’infrazione europea n° 2008/4908, conosciuta come Direttiva Bolkestein, è stata chiusa ed il Governo lo ha confermato ufficialmente.

Secondo la nostra proposta anche i concessionari della Sicilia potranno rinnovare automaticamente le proprie concessioni, dai 6 ai 20 anni, come è sempre stato, ma dovranno dialogare con la Regione e rispettare dei parametri che abbiamo intenzione di stabilire con una Legge Quadro.In sintesi, gli operatori non dovranno preoccuparsi di perdere la concessione se contribuiranno anche loro allo sviluppo del turismo e delle economie della Regione seguendo una griglia che verrà stabilità su due concetti.

Investimenti e modernizzazione, e sostenibilità dell’offerta balneare.

Apertura al mercato estero in termini di qualità ed uso delle spiagge per utilizzazione diversificate: intrattenimento, notte, attività sportive.

Il presidente di FederBalneari Italiafa un passaggio anche su un’altra questione ventilata in terra di Sicilia e che, negli ultimi giorni ,ha provocato ansie e malumori: l’interessamento alle strutture turistiche di catene multinazionali:

Gli imprenditori italiani saranno così bravi da non permettere a cordate internazionali di impossessarsi delle spiagge italiane, o almeno, non di quelle già in concessione dai nostri operatori balneari.Abbiamo fissato un tavolo conil Governatore della Regione SiciliaRaffaele Lombardo per parlare di unaproposta che il Governo sta esaminando: mettere all’evidenza pubblica il 40% delle coste balneari non soggette a concessione.

Ciò andrà fatto seguendo le direttive di un Piano Urbanistico della Costa che dovrà essere progettato seguendo le caratteristiche e le esigenze del territorio.

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