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Confesercenti Provinciale di Roma: direttiva decoro

print20 novembre 2012 17:33
Valter Giammaria - Presidente  della Confesercenti di Roma e del Lazio

Valter Giammaria - Presidente della Confesercenti di Roma e del Lazio

(AGR) “Una direttiva superflua, nata senza il confronto con le parti sociali che non colpisce la piaga dell’abusivismo e ‘punisce’ soltanto i venditori ambulanti che rispettano le regole, mettendo a rischio il posto di lavoro di circa 1000 persone tra imprenditori e operatori”.

Si è svolto stamane in campidoglio un incontro con il Sindaco di Roma capitale On. Gianni Alemanno e le sigle di commercio su aree pubbliche rappresentative a Roma. Il Presidente di CONFESERCENTI Valter Giammaria, ha fatto una lucida disamina lanciando l’allarme sulla ‘direttiva decoro’ firmata dal Ministro per i Beni Culturali Lorenzo Ornaghi.

“Il provvedimento – ha sottolineato il Presidente – metterà sotto tutela tutte le piazze, le strade e gli spazi pubblici che hanno più di 70 anni. Praticamente verrà ‘blindata per direttiva’ mezza capitale, cacciando dai centri urbani gli operatori che agiscono nel pieno della legalità. Si tratta di una direttiva che non ha ragione d’essere, visto che il Comune ha già a disposizione tutti gli strumenti necessari a tutelare i beni culturali della nostra città; e che è nata senza avviare alcun confronto con le associazioni di categoria degli ambulanti, che pure sembrano essere l’obiettivo principale del provvedimento di Ornaghi. Un atteggiamento di difficile lettura, visto che la nostra categoria è sempre stata molto attenta al tema della compatibilità tra commercio ambulante e beni culturali.

La delibera 3184 del 1988, infatti, confermando l’istituzione della rotazione storica delle bibite e sorbetti nel Centro storico della città affermava che “è fermo intendimento dell’Amministrazione Comunale di Roma, di operare per mantenere in vita, compatibilmente con lo sviluppo della città e dei suoi usi e costumi, quelle attività tradizionali ed in parte folcloristiche che ne hanno accompagnato la crescita e la trasformazione quali urtisti, edicole di giornali, carrozzelle, tavoli all’aperto, caldarroste, cocomeri, fiorai..” ed insieme questa categoria: i venditori di bibite e sorbetti. Le istituzioni devono capire che Il Commercio su aree pubbliche, è un’ importante risorsa per la nostra città, polo turistico internazionale che milioni di persone nel mondo ci invidiano.

Gli operatori rappresentano una colonna portante delle tradizioni e della storicità della capitale. Non possiamo permettere che iniziative immobiliari, giustificate da direttive ed eventuali bozze di provvedimenti su scala nazionale, pongano fine ad una categoria che oggi, solo nel Lazio, conta ben 20.000 imprese, quindi 20.000 famiglie.” Di rilievo è stato l’interevento del presidente dell’APRE Confesercenti Alfiero Tredicine, il quale ribadendo la posizione assunta dalla Confederazione ha ricordato come nel lontano 1986 ben due ordinanze provvidero alla ricollocazione dei posteggi che interessavano l’area del Centro Storico in base alla Direttiva Galasso.

In quell’occasione le Sovrintendenze espressero il loro parere favorevole “La direttiva Ornaghi – ha detto Tredicine-risulta un provvedimento copia che a Roma è stato abbondantemente recepito a scapito degli Operatori. Servono seri provvedimenti che riducano le forme di abusivismo in eccesso nella nostra città con l’integrazione di segnaletica, paline e forme di controllo costanti che lascino lavorare gliOperatori regolari che contribuiscono a dare servizio e decoro alla città.

Le sovraintendenze delle Regioni e i rappresentanti dell’ANCI, dovrebbero analizzare attentamente le problematiche di un settore commerciale che vale 15 miliardi di euro l’anno e senza il quale le nostre città sarebbero più vuote, meno sicure e meno ricche.

Il comparto è pronto alla mobilitazione.” La seduta è stata sciolta con la promessa di istituire prima possibile un tavolo tecnico che porti ad una concertazione risolutiva dell’annosa questione.

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