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Confcommercio, PA liquida con lentezza

print21 marzo 2013 08:49
(AGR) “L’incidenza del debito che la pubblica amministrazione ha nei confronti delle imprese è allarmante. E ancor più preoccupante è il fatto che il più penalizzato sia proprio il settore dei servizi verso cui la pa ha un debito di quasi 60 miliardi di euro, una cifra molto superiore rispetto ai 19,6 dell'industria, nonostante questo comparto abbia un ruolo strategico nell’economia del nostro territorio e dunque richiederebbe uno sforzo certamente superiore in termini di investimenti e programmi di sviluppo”.

E’ quanto dichiara il presidente di FederServizi e vice presidente della Confcommercio di Roma , Rosario Cerra.“Se si ripianasse questo debito – afferma Cerra - allineandoci alla direttiva europea che prevede il pagamento delle fatture da parte della Pa in 30/60 giorni, le imprese potrebbero recuperare il ritardo accumulato in questi anni nei confronti di altri soggetti economici molto più competitivi; aumentare il volume degli investimenti e tornare a produrre ricchezza. Ora, non solo ciò non accade ma ad aggravare la situazione si aggiunge unapressione fiscale complessiva che arriva a gravare per circa il 41% sull’utile annuo di un’impresa”.“Tra l’altro – aggiunge Cerra - quella della nostra regione per quanto riguarda i servizi è una delle situazioni peggiori, perché considerando i tempi di pagamento in circa 200 giorni, siamo molto al di sopra della media italiana”.“L’aspetto preoccupante – conclude Cerra - è che la sospensione dei pagamenti per periodi di tempo protratti come quelli su indicati, sommata al credit crunch e al blocco del normale flusso economico come sta avvenendo, per un’impresa significa l’impossibilità di investire in innovazione e sviluppo e dunque, di conseguenza, perdita di competitività sul piano locale e internazionale”.

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