Confcommercio, botteghe storiche a picco
(AGR) "La chiusura di molte attività storiche di Roma, dovuta solo in parte alla crisi economica in atto, ci preoccupa e ci lascia con un senso di sconfitta derivante proprio dallo sgretolamento del tessuto commerciale romano, di tutti quegli esercizi che hanno fatto la storia di questa città. E' qualcosa che riguarda l'aspetto culturale e sociale di Roma prima che quello puramente economico e contrattuale. Oggi tocca al Caffè della Pace e alla Camiceria Bazzocchi in via del Tritone, domani a qualche altro negozio storico che è nei nostri ricordi e nell'immaginario che tutti abbiamo di Roma , perché i negozi sono parte integrante della nostra cultura cittadina".E’ quanto dichiara il presidente di FederModa Italia - Confcommercio Roma, Massimiliano De Toma che questa mattina ha partecipato al sit-in organizzato davanti allo storico locale."Sebbene esista una normativa comunale che tutela le attività storiche - aggiunge De Toma - sono ancora troppo elevati, soprattutto nelle grandi città, i prezzi degli affitti di locali considerati ad alto reddito, quando sappiamo bene che la crisi a causa della stretta sul potere d'acquisto,ha colpito in egual misura tutto il settore commerciale, su cui gravano canoni altissimi e imposte di ogni genere".
"La solidarietà della Confcommercio di Roma - conclude De Toma - va dunque al presidente dell'Associazione delle botteghe storiche, Giulio Anticoli, che con la manifestazione di oggi ha voluto giustamente richiamare l'attenzione su un aspetto forse non abbastanza considerato: oggi molti negozi o botteghe artigiane si trovano ad assistere a cambi di destinazione d'uso o ad essere sostituite da altre attività, solo apparentemente più redditizie, ma che inevitabilmente abbassano il profilo qualitativo commerciale, aprendo un vulnus nella stessa cultura commerciale di Roma ".