Concessioni balneari a trent'anni?
(AGR) La presentazione di numerosi emendamenti da parte di senatori appartenenti a diversi gruppi politici, ieri in sede di conversione del così detto ‘decreto sviluppo bis’ attualmente in discussione al Senato, che prorogano fino a 30 anni le concessioni demaniali marittime, costituisce un’iniziativa positiva per contribuire a risolvere il problema delle aziende balneari la cui crescita e sviluppo sono attualmente bloccati dal venire meno, in questa legislatura, di ogni certezza sulla durata dei titoli concessori non accompagnata da adeguate norme di tutela delle stesse aziende.Questo è il commento unanime da parte dei Sindacati di categoria: SIB – Confcommercio, FIBA – Confesercenti, CNA – Balneatori e ASSOBALNEARI ITALIA – Confindustria. Nel ringraziare i proponenti ci auguriamo, ora, che sugli stessi emendamenti vi sia - dopo la loro ammissibilità - una più che utile concertazione fra i vari senatori e gruppi politici nella consapevolezza della necessità di iniziative unitarie, in quanto si tratta di un problema vitale non solo per le aziende balneari coinvolte, (circa 30.000 con 100.000 addetti diretti), ma per l’intero settore turistico, oggi sempre più decisivo per il nostro Paese. Tutti gli emendamenti - mediante una diversa durata dei titoli concessori - sono inequivocabilmente finalizzati ad assicurare un clima normativo favorevole per l’avvio di investimenti, il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e, quindi, per sostenere la crescita di questo importante comparto economico.Siamo fiduciosi, pertanto, della loro ammissibilità sussistendo i requisiti di attinenza e di intrinseca coerenza con le norme contenute nel provvedimento in discussione, sia dal punto di vista oggettivo che da quello funzionale.Gli emendamenti sono stati presentati in un provvedimento legislativo, quale il decreto legge n. 179 del 18 ottobre 2012, che viene denominato “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese” e riguardano l’articolo 34 contenente diverse proroghe di termini, scadenze e, specificamente, durata di concessioni di beni (come quello del comma 12 sullo stoccaggio del gas che passa da venti a trenta anni), in materie diverse, ma tutte indirizzate all’unico scopo di approntare rimedi urgenti per il conseguimento delle finalità del provvedimento legislativo costituite, appunto, dal favorire la crescita e lo sviluppo economico.Riterremmo, pertanto, incomprensibile oltre che grave, l’eventuale dichiarazione di una loro inammissibilità.Ci appelliamo, infine, a tutti i senatori affinché, attraverso l’approvazione delle norme proposte, si dia concreto ed efficace seguito all’Odg del 5 maggio 2011 in cui il Senato, all’unanimità, ha manifestato la volontà di tutelare le imprese del settore. E’ ormai tempo che si passi dai voti politici, numerosi e tutti coincidenti, al varo di specifiche norme di tutela come quelle meritoriamente presentate.