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Balneari, la nuova normativa

print07 aprile 2014 16:40
(AGR) Si è tenuto nella sede in Italia della Comunità Europea, l'incontro conl'On. Angelilli, Vice Presidente del Parlamento Europeo e l'On. Erminia Mazzoni,Presidente Commissione Petizioni per affrontare il tema della compatibilità delle leggi italiane con la Direttiva Bolkestein. A tal volo con gli europarlamentari del NCD vertici di Federbalneari Italia, il Presidente Renato Papagni, il vice Antonio Cecoro, in rappresentanza della Campania, il Direttore Marco Maurelli ed il responsabile legale, Danilo Lorenzo per il Salento.

Sul tavolo la petizione presentata alla Comunità Europea da Federbalneari Italia che mira a confermare il ruolo delle leggi Italiane nell'affidamento delle concessioni balneari. In sostanza, esiste già una struttura normativa italiana che la Direttiva Bolkestein può legittimare, andando a tracciare dei criteri di evidenza pubblica in funzione degli investimenti che gli imprenditori andranno a garantire.

La legge in Italia che disciplina il settore balneare rispettando i principi del libero mercato è la seguente :L’art. 03, comma 4bis, della legge n. 494/1993, introdotto dall’art. 1, comma 253, della legge n. 296/2006, stabilisce: “le concessioni di cui al presente articolo possono avere durata superiore a sei anni e comunque non superiore a venti anni in ragione dell'entità e della rilevanza economica delle opere da realizzare e sulla base dei piani di utilizzazione delle aree del demanio marittimo predisposti dalle regioni”. Questa legge si ispira all'art. 18 del regolamento del codice della navigazione.Il Vice presidente del Parlamento Europeo ha ricordato quando già dichiarato alla stampa recentemente, in occasione degli incontri di Febbraio con le rappresentanze di categoria balneare.“Ultimamentela Comunità Europea – sostiene l’On. Angelilli -ha mostrato sensibilità nei confronti del comparto turistico balneare,comprendendo che la particolarità del settore, soprattutto in merito alleimprese a conduzione familiare che si sono impegnate in investimenti ricorrendo a prestiti bancari. La direttiva servizi, in sostanza, non dovrebbe comprenderené disciplinare il turismo balneare.

Segnali di fiducia, arrivano anche dal Presidente della Commissione Petizione, On. Erminia Mazzoni che a Bruxelles sta analizzando la petizione presentata sui balneari e che dunque,per accellerarei tempi e chiudere entrogiugno i lavori,ha suggerito di rinnovare l’istanza sollecitando i lavori collegando la proposta di Federbalneari Italia con l’altra petizione che già interessava il sistema demaniale marittimo.

La fase successiva a questa presa di coscienza, sarà la comprensione, da parte del Governo, dell’applicazione delle norme italiane alla Direttiva europea, in quanto ritenute compatibili con l’ordinamento comunitario.

Il Presidente di Federbalneari Italia Renato Papagni conclude: “La petizione presentata da Federbalneari Italia sta procedendo a grandi passi, ha dato unprimo risultato positivo e crediamo che entro la fine di Giugnoci sia pronunciamento definitivo da parte della Corte di Giustizia europea affinchè i balneari possano accedere ad una formula che consente un pianodi investimenti adeguati che prevedeconcessioni a venti o trent’anni”.Secondo gli europarlamentari, ed secondo Federbalneari Italia,considerando anchel’imminente arrivo del semestre europeo,è dunque questa la strada da percorrere.

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