Balneari, inaccettabile l'inattività del Governo
(AGR) ( AGR ) Il secondo è che la UE, attraverso i propri funzionari, ha ribadito la necessità di rispettare la normativa europea rilanciando al Governo italiano il compito di formulare delle proposte, dichiarando la propria disponibilità a valutare positivamente soluzioni di tutela delle imprese esistenti.Il quarto è che le Regioni, le Province e i Comuni hanno con decisione motivato e sostenuto la necessità di trovare una soluzione ad un problema che riguarda non solo 30.000 imprese e 100.000 addetti diretti, ma il futuro e la peculiarità del turismo balneare italiano e dell’economia turistica del territorio.
Per la nostra categoria tutto questo è inaccettabile. Ed è anche inaccettabile, se non addirittura offensivo, che si sia pensato di ‘appagarci’ con delle promesse (…“visto che siamo usciti dalla procedura d’infrazione e il Governo italiano ha maggior capacità di interlocuzione andremo in Europa a fare delle riflessioni per trovare strumenti di reale tutela delle imprese balneari”…)che, vista la caratura e l’alta responsabilità di chi le ha fatte, oltre alla gravità del problema da risolvere, ci illudevamo fossero veritiere perché ci sembrava di aver capito - ma evidentemente ci eravamo sbagliati - che fosse sufficientemente chiaro il concetto per il quale dietro quelle 30.000 imprese ci sono 30.000 famiglie, oltre 600.000 lavoratori e quindi un gravissimo problema sociale.
Lo faremo sia continuando a sostenere con forza, nei confronti del Governo e della UE, le stesse argomentazioni giuridiche che per altri settori sono state ritenute valide, sia mettendo in atto in tutti i litorali italiani e non solo, decise iniziative e manifestazioni di protesta nel corso di questa stagione turistica che saranno certamente adeguate al dramma che stiamo vivendo.