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Alberta Parissi: La Moda può Tornare di Moda?

print05 luglio 2012 07:07
Alberta Parissi -  Vice Presidente della Federazione Moda Confesercenti (FISMO)

Alberta Parissi - Vice Presidente della Federazione Moda Confesercenti (FISMO)

(AGR) (AGR)Questi saldi estivi – dichiara Alberta Parissi, Vice Presidente della Federazione ModaConfesercenti (FISMO) – cadono in un momento di estrema difficoltà del settore abbigliamento e calzature.Da una nostra recente indagine nazionale e romana emergono dati preoccupanti e che da tempo denunciamo, infatti emerge un calo del 32% dei redditi d’impresa montato nell’arco di 5 anni e a rischio di sprofondare sempre più.La fotografia che appare - continua Parissi – è quella di un settore allo stremo. Per il 75% degliintervistati, infatti, il 2011 è stato un anno orribile e ciò significa che se, come sembra, la stessa situazione si ripetesse nel corso del 2012 e nel 2013, molti commercianti non andrebbero più avanti. Negli ultimi 3 anni, di fatto, sono state circa 40 mila le imprese italiane del settore costrette a cessare l’attività (circa 4000 a Roma e nel Lazio).C’è necessità di una decisa inversione di tendenza – sottolinea Cesare Tirabasso - coordinatoredella FISMO – bisogna dare fiato alle famiglie e alle imprese. A dimostrazione delle sofferenze del settore bisogna considerare che, dal 2008 al 2011, le quote di spesa dedicata dalle famiglie di Roma e del Lazio all’abbigliamento e alle calzature si è ridotta quasi del 20%.Davanti a questo gli operatori, come viene confermato dalla nostra indagine, non stanno aguardare infatti: il 40% è intervenuto sui prezzi, il 33% è più prudente negli acquisti e diversifica le proprie offerte, il 17% effettua vendite straordinarie, mentre il 10% cambia fornitori e cerca di ridurre i costi generali.

Le vendite di fine stagione o saldi – precisa Silvestro Camomilla, VII Municipio, FISMOConfesercenti – rappresentano per il nostro settore circa il 35% del fatturato e per questoriteniamo che ad esse debba essere ridato il loro originario significato. Averne di continuoanticipato la data di inizio ha di fatto completamente snaturato questo tipo di vendita speciale a danno sia delle piccole e medie imprese del dettaglio che conseguentemente del consumatore determinando una confusione totale sulle varie forme di vendite straordinarie. I saldi debbono tornare ad essere delle reali vendite di fine stagione da effettuarsi nei periodi originariamente previsti, posticipandone, quindi, l’attuale data di avvio.

Anche per questo abbiamo ribadito alla Regione Lazio la nostra contrarietà a ulteriori“liberalizzazioni” selvagge e demagogiche nel settore.Ogni volta – prosegue Stefano Mencarini, Centro Storico, FISMO-Confesercenti – con cadenzaciclica c’è qualcuno che sostiene che per smuovere i consumi è necessario provvedere a anticipare, liberalizzare o fare chissà che altro per i saldi.Questo è stato dimostrato non rispondente a verità da un dato incontrovertibile come quello del calo dei consumi che stiamo subendo nelle vendite anche in presenza di sconti.

I saldi – conclude Alberta Parissi – debbono tornare ad essere un evento per la promozione delterritorio oltreché un occasione vantaggiosa di acquisto per i consumatori.Ulteriori deregolamentazioni non sarebbero altro che nuovi colpi alle piccole imprese, allo loropresenza nei quartieri e nei rioni accelerando una fine che se non si cambia registro è ormaiprossima.La nostra Federazione del Settore Moda (FISMO) prosegue nell’impegno a tutela di questoimportante comparto nell’economia del nostro territorio chiedendo con forza alle Istituzioni cheprendano provvedimenti e facciano scelte per dare risposte concrete alle famiglie e alle imprese.Scelte che, soprattutto, si debbono sostanziare in una diversa politica economica che non sia diaumento esponenziale di tasse, imposte e servizi - a tal proposito sarebbe un grave errore unulteriore aumento dell’IVA che peggiorerebbe ancora la già insostenibile situazione, causando un maggior peso per le famiglie che porterebbe ad un ulteriore e devastante calo dei consumi - e in un impegno verso il sistema bancario e creditizio affinché si riapra l’accesso al credito.“La Moda può Tornare di Moda” se realmente si determinano azioni che, in particolar modo,restituiscano risorse e capacità di spesa alle famiglie nonché un fisco giusto per un contribuente onesto.

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