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Abusivismo, problema di ordine pubblico

print29 ottobre 2012 17:43
(AGR) ??L’abusivismo commerciale sta diventando sempre di piu’ un problema di ordine pubblico. Un abusivismo commerciale che, vendendo merce contraffatta e irregolare, arreca un danno a un consumatore indifeso, attratto piu’ dal prezzo che dalla qualita’ e autenticita’ del prodotto. In quanto, molti dei prodotti contraffatti rappresentano una formidabile attrattiva per chi desidera possedere beni che per vie legali non si potrebbero permettere. l’abusivismo commerciale e la contraffazione compromettono proprio la fiducia dei consumatori nei prodotti e servizi che utilizzano facendo in tal modo diminuire il fatturato delle aziende, il prodotto interno lordo del paese, sottraggono inoltre posti di lavori all’economia regolare, fanno crescere le spese aziendali per la sicurezza, privano lo stato delle entrate fiscali dovute, minano la sicurezza alimentare dei consumatori”. e’ quanto ha dichiarato il presidente dell’unione provinciale venditori al dettaglio (upvad), Franco Gioacchini.“Roma non e’ immune – continua Gioacchini - da questa piaga, anzi, vista la sua natura , rappresenta la preda piu ’ invitante: camions di prodotti ortofrutticoli in ogni angolo di strada, tappeti pieni di borse e portafogli nelle vie piu’ appetibili dal punto di vista commerciale, apette-malandra che provengono dal nord italia, operatori itineranti, mercatini dei partiti politici, farmer’s market e mercatini agricoli che inculcano nel consumatore l’errata convinzione di comprare prodotti a km. zero ma che invece provengono, nella maggioranza dei casi, da paesi esteri. Questo il quadro che ogni giorno imprenditori, cittadini e turisti si trovano di fronte camminando per Roma. dove si arriva al paradosso di voler spostare, di fronte al policlinico, gli operatori regolarmente autorizzati perche’ non si riesce a contenere la marea di abusivi. Non ci sfugge l’enorme impegno che negli ultimi mesi ha visto coinvolte le forze dell’ordine, tendente a cercare di delimitare il fenomeno: e’ di venerdi’ scorso l’imponente blitz nel quartiere esquilino, che ha visto emergere, tra l’altro, la vendita di prodotti cancerogeni. Ma, in un contesto – prosegue Gioacchini - che ha assunto connotazioni cosi’ negative e imponenti, questo non basta. Di seguito proviamo a indicare alcune proposte per arginare una piaga illecita che provoca danni economici e sociali cosi’ ingenti:

- occorre sostenere la creazione di una task force composta da vigili urbani, guardia di finanza, carabinieri, che pattugli, capirlamente e con costanza, le zone di maggior pregio della citta’;

- occorre promuovere la cooperazione tra i diversi organismi e la nascita di un osservatorio permanente, composta dalle istituzioni e dalle associazioni di categoria maggiormente rappresentative, che si riunisca periodicamente per monitorare il fenomeno, le azioni intraprese e i risultati ottenuti;

- bisogna interdire, all’interno del grande raccordo anulare, il commercio itinerante, ormai anacronistico in una citta’ come Roma, servita da migliaia di attivita’ tra pubblici esercizi, negozi di vicinato, mercati rionali;

- serve un innalzamento delle pene, per chi produce e commercializza merce contraffata e per chi perpreta l’abusivismo commerciale;

- occorre poi informare e sensibilizzare al massimo la popolazione, soprattutto i giovani, promuovendo campagne di sensibilizzazione che comunichino quali sono i danni economici dell’abusivismo commerciale e della contraffazione, e quali i rischi cui si va incontro acquistando merci contraffatte.

Queste, secondo noi, le basi per colpire l’abusivismo commerciale e la contraffazione, per rendere la nostra citta ’ piu’ sicura, piu’ vivibile, piu’ a misura di imprenditore e di cittadino: le piccole imprese romane hanno bisogno di legalita’ e di regole certe”.

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