European Business: oltre 170 attivisti di Greenpeace fermano l'inizio dei lavori
l'European Business Summit di Bruxelles
Politiche radicali per la salvaguardia del climapossono sostenere l'economia stimolando investimenti in tecnologie verdi, nuove infrastrutture e occupazione nella green economy [1]. Un target del 30% di riduzione delle emissioni potrebbe incrementare il PIL dell'Unione di più di 600 miliardi.
"Le imprese leader sostengono un abbattimento delle emissioni del 30% e sollecitano investimenti per la salvaguardia del clima e lo sviluppo della tecnologia e competitività, mentre quelle "ritardatarie" continuano a frenare il progresso - afferma Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace Italia - In Europa possiamo puntare a un'economia competitiva o restare indietro rispetto a una rivoluzione energetica che sta avanzando".
Nel mese scorso grandi marchi come IKEA, MANGO e il Gruppo PPR (che include aziende come Puma e Gucci) si sono uniti al crescente movimento delle imprese leader nella salvaguardia del clima confermando che il rifiuto di una riduzione delle emissioni è basato su una serie di miti e bugie facilmente smontabili [2].
Greenpeace ritiene che un taglio incondizionato, del 30% al 2020, delle emissioni di gas serra, deve essere il primo passo verso un obiettivo più ambizioso che imponga una riduzione delle emissioni del 40% per i Paesi maggiormente industrializzati. È il solo modo per riuscire a contenere il surriscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C ed evitare gli effetti più catastrofici di un cambiamento climatico ormai in corso.
Note:
[1] Link al briefing "Imprese europee: obiettivo 30%">
http://www.greenpeace.org/italy/it/ufficiostampa/rapporti/Imprese-europee-obiettivo-30/
[2] Link al briefing "Obiettivo 30% - i falsi miti sulla riduzione della CO2 al 2020">
http://www.greenpeace.org/italy/it/ufficiostampa/rapporti/Obiettivo-30-i-falsi-miti-sulla-riduzione-della-CO2-al-2020/
Contatti:
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Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace, 340.8009534>