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European Business: oltre 170 attivisti di Greenpeace fermano l'inizio dei lavori

print19 maggio 2011 09:43
l'European Business Summit di Bruxelles

l'European Business Summit di Bruxelles

(AGR) -All'European Business Summit di Bruxelles> gli attivisti di Greenpeace, oltre 170, attaccandosi alle porte dell'edificio hanno negato l'ingresso ai rappresentanti delle aziende che si oppongono alla riduzione delle emissioni di CO2 del 30% al 2020 e hanno dato il benvenuto alle aziende leader nella lotta ai cambiamenti climatici come Google, Danone e Philips.Greenpeace ha sollecitato la comunità imprenditoriale europea, in particolar modo i "ritardatari" del clima come Microsoft, BP e Volkswagen, a seguire l'esempio delle compagnie più virtuose. Google, Unilever, Danone, Phillips e Allianz fra tutte stanno chiedendo un target di riduzione del 30% delle emissioni di gas serra per far ripartire l'economia dell'Europa.

Politiche radicali per la salvaguardia del climapossono sostenere l'economia stimolando investimenti in tecnologie verdi, nuove infrastrutture e occupazione nella green economy [1]. Un target del 30% di riduzione delle emissioni potrebbe incrementare il PIL dell'Unione di più di 600 miliardi.

"Le imprese leader sostengono un abbattimento delle emissioni del 30% e sollecitano investimenti per la salvaguardia del clima e lo sviluppo della tecnologia e competitività, mentre quelle "ritardatarie" continuano a frenare il progresso - afferma Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace Italia - In Europa possiamo puntare a un'economia competitiva o restare indietro rispetto a una rivoluzione energetica che sta avanzando".

Nel mese scorso grandi marchi come IKEA, MANGO e il Gruppo PPR (che include aziende come Puma e Gucci) si sono uniti al crescente movimento delle imprese leader nella salvaguardia del clima confermando che il rifiuto di una riduzione delle emissioni è basato su una serie di miti e bugie facilmente smontabili [2].

Greenpeace ritiene che un taglio incondizionato, del 30% al 2020, delle emissioni di gas serra, deve essere il primo passo verso un obiettivo più ambizioso che imponga una riduzione delle emissioni del 40% per i Paesi maggiormente industrializzati. È il solo modo per riuscire a contenere il surriscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C ed evitare gli effetti più catastrofici di un cambiamento climatico ormai in corso.

Note:

[1] Link al briefing "Imprese europee: obiettivo 30%">

http://www.greenpeace.org/italy/it/ufficiostampa/rapporti/Imprese-europee-obiettivo-30/

[2] Link al briefing "Obiettivo 30% - i falsi miti sulla riduzione della CO2 al 2020">

http://www.greenpeace.org/italy/it/ufficiostampa/rapporti/Obiettivo-30-i-falsi-miti-sulla-riduzione-della-CO2-al-2020/

Contatti:

Ufficio stampa Greenpeace, 06.68136061 int. 239 - 146 - 211 - 102

Cecilia Preite Martinez, ufficio stampa, 348.3988615>

Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace, 340.8009534>

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