Strage di Bologna, per il quarantennale... il libro di Gabriele Marconi con nuove rivelazioni
Gabriele Marconi: “La forma del monologo è strumentale alla comprensione delle tante verità sconvolgenti taciute, con grande rigore scientifico per ogni singolo fatto narrato”. E soprattutto, invita a riflettere sui tanti “perché?” rimasti senza risposta


(AGR) 2 agosto 1980, una data impressa a fuoco nella storia della Repubblica e nelle coscienze di tutti. La strage alla stazione di Bologna è la più atroce tra quelle compiute in Italia nel secondo Novecento. E a quarant’anni di distanza è ancora fortissima la sensazione - per molti la convinzione - che, nonostante le condanne definitive, su quel tragico evento non sia ancora stata detta la verità.
Il libro di Gabriele Marconi “2 agosto 1980”in uscita per i tipi di Eclettica è proposto sotto una forma fruibile e leggibile, quella del racconto orale, e mette in luce con rigore scientifico una serie di piste investigative scartate o non considerate. Ne emerge una realtà completamente diversa da quella nota, che prende il via dal terrorismo internazionale, passa per corpi non identificati o falsamente identificati, e riscrive un capitolo sostanziale e oscuro della storia d'Italia del ’900.
Un’orazione civile rivolta - come ha scritto qualcuno – “al diritto alla piena giustizia per i morti di Bologna e al diritto alla piena verità per una democrazia ferita”.