Michele Gammino, la voce di Hollywood racconta l'altra faccia del cinema
"Eravamo ansiosi di tornare a lavorare". Esordisce l’uomo la cui voce ha fatto sognare generazioni di italiani, interpretando i panni di Harrison Ford, Kevin Costner, Jack Nicholson, Richard Gere, ora le registrazioni,occupano più tempo, questo aumenta i costi


Gammino impegnato nel doppiaggio
(AGR) Dal 15 porte aperte ai cinema ed ai teatri. Lentamente il mondo dello spettacolo torna a vivere, per ora a piccoli passi, ma l’obiettivo è quello di tornare a correre, di rivedere le sale piene, gli spettacoli affollati, gli applausi scroscianti. Nel periodo di quarantena le serie tv e film hanno tenuto compagnia a migliaia di ragazzi e adulti. Alcuni canali hanno addirittura trasmesso episodi di serie sottotitolati, altri si sono affidati a repliche nel rispetto della salute e della professione dei doppiatori. Da maggio, però, per andare incontro alle esigenze di messa in onda e per non penalizzare un intero sistema il mondo del doppiaggio è stato uno dei primi a ripartire. Si è iniziato a lavorare alle nuove produzioni, l’autunno è dietro l’angolo.
Si lavora però secondo le nuove regole imposte dalla pandemia. In ottemperanza al protocollo di sicurezza, con molta cautela e tempi di lavorazione diradati, le sale hanno iniziato a lavorare. Tra queste sono tornati in funzione gli studi della CDC Sefit Group, società leader del settore, nella quale lavora come doppiatore e direttore Michele Gammino una delle voci storiche di questo lavoro, conosciuto per aver dato la voce ad Harrison Ford, Kevin Costner, Jack Nicholson, Richard Gere e tanti altri attori importanti di Hollywood.
Poi sono state trovate una serie di soluzioni che hanno permesso la ripresa in tutta sicurezza e nel rispetto del distanziamento, ad esempio nella cabina di regia dove c'è un direttore ed un fonico è stato posto al centro un divisorio di plexiglas in modo da evitare il contatto fisico, ovviamente vengono utilizzate mascherine e tutto ciò che serve per sanificare gli ambienti. Nella sala di doppiaggio ci deve essere una persona per volta al leggio, un copione e una cuffia per ognuno, l'assistente in sala è presente se lo spazio è sufficiente e anche lì c'è una barriera divisoria.
Con tutta questa organizzazione la situazione pare risolta; poi in realtà si creano una serie di circostanze che prevedono l'utilizzo contemporaneo di più persone. Prima si poteva lavorare assieme, adesso, ovviamente, non si può fare, per cui se ci sono quattro personaggi che dialogano fra loro bisogna registrare uno per volta e poi montare il tutto. Questo implica un allungamento dei tempi. Per esempio per doppiare una scena per il quale si poteva impiegare anche una settimana di lavoro, ora stiamo impiegando esattamente il doppio del tempo portando a un aumento di costi e una diminuzione del livello artistico. In questo periodo mi sto occupando della direzione del doppiaggio delle ultime puntate della stagione di “Flash”, dovevano essere 22 episodi invece al diciannovesimo si è fermata la produzione per cui la stagione finirà prima. Senza la diffusione del virus avremmo finito l’intera serie un mese fa. Invece, oggi, siamo all’inizio. Le regole negli stabilimenti sono molto rigide e vengono rispettate fino a che non ci sarà il libera tutti e si potrà riprendere come una volta”.
Fed. Gamm