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La “gioia di leggere” le poesie di Maria Wislava Anna Szymborska

“Canzone Nera” e “La Gioia di scrivere” sono raccolte di poesie della Szymborska, Nobel per la letteratura nel 1996, di cui il 2 luglio ricorrono i cento anni della nascita.Intrecciate tra il passato e l’attualità, le sue poesie guardano al futuro con fiducia e pensiero positivo

printDi :: 14 giugno 2023 19:21
La gioia di scrivere edizione Adelchi copertina libro Wislawa Anna Szymborska

La gioia di scrivere edizione Adelchi copertina libro Wislawa Anna Szymborska

(AGR) di Anna Rizzello

Il 2 Luglio 2023 ricorre il Centenario della nascita di Maria Wislawa Anna Szymborska, grande poetessa polacca, premiata con il Nobel per la Letteratura nel 1996 e con numerosi altri riconoscimenti. Amata dal pubblico di tutto il mondo, le sue opere sono state tradotte in molte lingue. Sebbene la poesia “piaccia a non più di due persone su mille”, come Lei stessa ha ironicamente affermato, i suoi libri sono andati letteralmente a ruba!

 
La sua prima raccolta di poesie “Canzone Nera” è rimasta inedita fino a tempi recenti. Scritta nel periodo in cui Varsavia crollava a pezzi sotto la furia dei Tedeschi e “corpi bambini sprofondavano con i visi nel sangue rappreso”, rappresenta la prima fase della produzione giovanile con trentanove preziosi componimenti dallo stile unico e spirito autocritico. Intrecciate tra il passato e l’attualità, le sue poesie guardano al futuro con fiducia e, sempre col pensiero al positivo, racchiudono speranza con frasi memorabili e immagini come fossero scolpite nella pietra. Ricordiamo, infatti, alcuni versi di varie poesie: “Nel dolce vuoto tornano estenuanti/quella paura e i ricordi lontani”. “È dallo Stupore/che sorge il bisogno di parole/e perciò ogni poesia/si chiama Stupore”. “Dietro le nuvole la notte non è senza stelle”. “Conosco il tuo sguardo/racchiude una congiura di nuvole/tempo speso a vagabondare”.Già da “Canzone Nera” è ben evidente la forza poetica che porterà lontano nel mondo il genio straordinario della nostra poetessa Wislawa Szymborska. Le sue poesie ricche di parole forti, pregnanti di significati profondi (“È come un’eco di conchiglia a cui manca il mare”, oppure “Equatore sottratto alla terra”, per riferirsi al cerchio dei bambini che manca nel cortile), catturano il lettore che si emoziona e che, sensibile al dramma della guerra, ama la leggerezza, l’apertura alla positività e il sorriso della Szymborska, apprezza i suoi versi d’amore spensierato, come “un passero al primo volo/solleva il viso e le mani”.

“Canzone Nera” è ritenuto il primo biglietto da visita di questa grande poetessa polacca, ma le tantissime poesie che resteranno indelebili nella nostra mente, possiamo leggerle anche su “La Gioia di scrivere”, un bellissimo libro edito da Gli Adelphi. Sono poesie che scoprono il vero animo della Szymborska, il suo spessore umano, la sua solidità interiore, il suo saper trarre profitto dal proprio talento mettendolo a servizio del mondo e che la portano per mano al prestigioso premio Nobel per la Letteratura. Wislawa Szymborska affronta, temi come l’amore, la morte e la vita in genere anche nelle sue manifestazioni più irrilevanti e li trasforma in magici versi che riempiono con naturalezza il respiro del lettore e lo stupiscono con quello stupore provato da Lei stessa che ha il “dono dello sguardo che si meraviglia”.

Non ci sono parole sufficienti nelle lingue di tutto il mondo per esaltare e valorizzare “La Gioia di scrivere” di Maria Wislawa Anna Szymborska. I suoi versi scavano in profondità, con concretezza ed efficacia, ogni argomento che riguarda la condizione umana. Lo spirito filosofico che aleggia porta sempre al bene, all’umano ma a volte alle ossessioni sottostanti. L’introspezione intellettuale, infatti, l’arguzia e la corretta scelta delle parole, il suo gusto raffinato ed esclusivo per i valori suggestivi della parola caratterizzano la viva intelligenza e il perfetto stile della nostra poetessa. Ironica e modesta, sa alterare in modo paradossale la realtà di un fatto, sempre scherzando con ciò che vuole criticare: “Invece del cuore/mi batterà un fungo secco”. A questo bel libro darei come titolo “La gioia di leggere” perché è un vero rimedio per l’anima e fa tornare qualche raggio di sole se prima nascosto tra le nuvole.

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