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Festival Nazionale delle Università, al via la terza edizione dal titolo “Futuro Italia: un paese per giovani”

Luigi Polidori (Università studi link): "È fondamentale che le industrie e il mondo del lavoro partecipino a questa kermesse, visto che l’università prepara i giovani per il mondo del lavoro.Dobbiamo lavorare per facilitare le scelte che segneranno la vita dei nostri ragazzi.

printDi :: 19 giugno 2024 18:37
Festival Nazionale delle Università, al  via la terza edizione dal titolo “Futuro Italia: un paese per giovani”

(AGR) Ha preso il via all’Università degli Studi LINK di Roma la terza edizione del Festival Nazionale delle Università, dal titolo “Futuro Italia: un paese per giovani”.

Ad aprire i lavori è stato Pietro Luigi Polidori (Presidente dell’Università degli Studi Link): «Questa terza edizione del festival guarda ai giovani e al loro futuro, andando a parlare di ciò che loro si aspettano e di ciò in cui credono. Sempre più atenei partecipano al nostro festival e questo è sicuramente un bene, visto che dobbiamo dare risposte concrete alle nuove generazioni, che sono il futuro dell’Italia.

 
È quindi fondamentale che le industrie e il mondo del lavoro partecipino a questa kermesse, visto che l’università prepara i giovani ad immergersi nel mondo del lavoro. La nostra missione è importantissima: mettere a disposizione tutto ciò che abbiamo, per facilitare le scelte che segneranno la vita dei nostri ragazzi. Anche per questo, siamo già proiettati verso la quarta edizione, che sveleremo presto».

In apertura dei lavori è intervenuto Alberto Barachini (Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri), che ha dichiarato: «Questo festival è un’occasione unica di confronto tra università, giovani e imprese. Un’occasione che deve essere finalizzata alla crescita culturale ed economica del paese, essendo in linea con l’Agenda 2030 dell’ONU.
In appuntamenti come queste ci occupiamo di definire il futuro del Paese per i nostri giovani e, così come accaduto nella seconda edizione di questo festival, guardiamo all’innovazione. Questa, però, deve essere governata e non deve subire abusi. Per avere libertà e futuro, infatti, servono regole. L’innovazione andrà ad impattare sui mestieri ed è per questo che la formazione deve essere vista dagli studenti come un investimento su loro stessi. Quale miglior luogo, quindi, di un’università per creare formazione e futuro».

Il primo panel, dal titolo “Dall’impiego al lavoro per cavalcare l’onda del cambiamento”, ha visto la partecipazione di Maria Cristina Pisani (Presidente del Consiglio Nazionale Giovani) e Manuela Perrone (autrice del saggio “Il buon lavoro. Benessere e cura delle persone nelle imprese italiane”).

Pisani ha sottolineato come «in questi anni sono state sollevate grandi istanze da parte dei giovani, soprattutto dal punto di vista della transizione ecologica. È quindi necessario individuare strumenti per far sì che le istanze dei giovani possano determinare cambiamenti che vedano l’Italia al centro di un processo di inclusione collettiva. Così si potranno governare i cambiamenti verso traguardi precisi, che consentano alle nuove generazioni di essere protagoniste».

Perrone ha invece spiegato: «Il messaggio del saggio che ho scritto è chiaro: per affrontare le trasformazioni che stiamo attraversando, è necessario ripensare il concesso di benessere sul lavoro. Questa, infatti, non è più una dimensione esterna, ma interna alle aziende. Ciò significa modificare i paradigmi valoriali delle imprese, rimettendo le persone al centro dei progetti. I giovani hanno infatti sostituito il mito del posto fisso, con quello del posto giusto e più adatto alle loro esigenze».

Successivamente si è parlato di “Equità tra le generazioni” con Maurizio Oliviero (Rettore dell’Università di Perugia) e Gian Luca Gregori (Rettore dell’Università Politecnica delle Marche).

Oliviero ha dichiarato: «Noi abbiamo vissuto una fase storica dove i punti di riferimento erano legati a certezze come posto fisso e luoghi di comunità. Ora c’è un completo cambio di paradigma, con i nostri giovani che puntano alla ricerca non tanto di un salario alto, quanto di una qualità di vita alta. Già da prima del Covid era in atto un cambiamento, che la pandemia ha solo accelerato».

Gregori ha sottolineato: «Oggi abbiamo ragazzi e ragazze fortemente impegnati, ma con grande fragilità psicologica. Nel nostro Paese, infatti, i ragazzi si laureano, fanno master e poi lavorano senza riuscire ad arrivare alla fine del mese. Che speranze diamo in questo modo?».

La terza edizione del Festival Nazionale delle Università è realizzata con il patrocinio del Comune di Roma, della Regione Lazio, dell’Agenzia Italiana per la Gioventù e del Consiglio Nazionale dei Giovani, con la partecipazione di ITA Airways e BPER Banca.

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