Didattica a distanza? Il mondo della scuola si divide
Un professore di liceo racconta: tra i pregi possiamo trovare una maggiore concentrazione temporale e quindi la curva di attenzione è maggiore, al contrario, una lezione si fa anche attraverso sguardi, gesti, intonazione ed è necessaria la presenza dei ragazzi


(AGR) Il progetto della Didattica a distanza è stata la vera novità introdotta nel mondo della scuola. Nata per necessità evidenti, dovute al lockdown ed alla diffusione del virus, ora ha acquisito e dovrà sviluppare un suo progetto autonomo. Tra i docenti e il corpo studentesco troviamo, a riguardo, opinioni contrastanti sulla riuscita o meno della didattica a distanza. Il Covid ha segnato un cambiamento epocale nella scuola che professori e studenti hanno dovuto affrontare senza un’adeguata preparazione. Si è fatto il possibile…. ma le polemiche non sono mancate, in Parlamento a suscitare grande contrasto è stata l'approvazione del Decreto scuola alla Camera con 245 voti favorevoli e 122 contrari che ha previsto: gli esami di stato conclusivi del primo e secondo ciclo, tornano anche i giudizi descrittivi alla scuola primaria, più tutele per alunni con disabilità, novità per i privatisti sull'Esame a settembre, i sindaci avranno più potere sull'edilizia scolastica, cambiano i concorsi straordinari per i precari, le graduatorie diventano provinciali e digitali per i supplenti, è previsto un apposito Tavolo per avviare i percorsi abilitanti. Tra le tante novità normative c’è anche una “piccola” certezza, il prossimo primo settembre si torna sui banchi di scuola.
Sulla questione della didattica a distanza e sui temi futuri che la scuola si troverà ad affrontare abbiamo sentito il parere di un professore di liceo, gli insegnanti sono i protagonisti della scuola, la ripartenza sarà affidata a loro ed è attraverso la loro esperienza che sarà possibile programmare il futuro. Il professore di Scienze Umane e filosofia, presso il liceo “Gelasio Caetani” a Roma, Gianluca V. racconta: “ Didattica a distanza…?si possono dare diverse definizioni, la prima prevede delle attività in asincrono e la seconda che prevede attività sincrone come le videolezioni. Ci sono stati pregi e difetti: tra i pregi possiamo trovare una maggiore concentrazione temporale poiché le lezioni duravano di meno dei canonici 60 minuti quindi la curva di attenzione degli studenti era maggiore; un altro aspetto positivo era quello di non recarsi fisicamente a scuola evitando traffico e altri fattori.
Riguardo ai prosimi esami di maturità aggiunge:”Sono a conoscenza che il Ministero, il Comitato Tecnico Scientifico e la nostra scuola stanno seguendo una serie di protocolli di sicurezza. È giusto che venga compiuto in presenza e con un senso di responsabilità che venga da tutti, studenti ed insegnanti, in primis, andrà bene, non bisogna dare spazio alle paranoie”.
Infine, i rapporti con le amministrazioni centrali, il Ministero:”Non sono critiche le mie, solo considerazioni. Lo Stato ha dovuto affrontare altre priorità nella fase acuta dell'emergenza, è però mancato dall'inizio e anche oggi assistiamo a questa “dimenticanza” un vero dibattito sulla scuola e ad ascoltare alcune proposte per la riapertura a settembre sembra che abbiano una scarsa conoscenza della vita scolastica.
Alcune soluzioni proposte erano impraticabili come: metà classe in presenza e metà a distanza e uno stesso docente a tenere entrambe, altra idea presentata è stata quella di distanziamento o plexiglass nelle classi ma l'edilizia scolastica non è stata adeguata negli anni per cui sarebbe impossibile mantenere lo stesso numero di alunni, anche gli ingressi e uscite differenziate creerebbero problemi. Quello che è successo potrebbe essere davvero l'occasione per un ripensamento della scuola, ma invece assistiamo solo alla ricerca di provvedimenti che possano tappare i buchi. La scuola deve essere una delle priorità del Governo perchè la formazione dei ragazzi è il futuro stesso dell'Italia. Lo Stato è in ritardo per la programmazione del nuovo anno”.
Fed. Gamm.