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"Danze Fantastiche" recital della pianista giapponese Ai Watanabe al Sala Umberto

Domenica 28 gennaio ore 11 secondo appuntamento di Domenica Classica al Teatro Sala Umberto con il recital “Danze Fantastiche” della pianista Ai Watanabe, un viaggio nel tempo tra il Seicento e il Novecento, attraverso grandissimi autori, in atmosfere danzanti, dalle festose alle intime e profonde

printDi :: 24 gennaio 2024 13:10
Domenica 28 gennaio ore 11 secondo appuntamento di Domenica Classica al Teatro Sala Umberto con il recital “Danze Fantastiche” della pianista Ai Watanabe

Domenica 28 gennaio ore 11 secondo appuntamento di Domenica Classica al Teatro Sala Umberto con il recital “Danze Fantastiche” della pianista Ai Watanabe

(AGR) Domenica 28 gennaio ore 11 secondo appuntamento di Domenica Classica al Teatro Sala Umberto con il recital “Danze Fantastiche” della pianista Ai Watanabe. Il programma con musiche di Händel, Schumann, Saint Saens/Liszt e Ginastera conduce l’ascoltatore in un viaggio nel tempo tra il Seicento e il Novecento, attraverso grandissimi autori, in atmosfere danzanti, dalle più festose alle più intime e profonde.

Nata in Giappone, Ai Watanabe ha inizialmente studiato il pianoforte a Tokyo, seguendo il corso di diploma solistico. Successivamente, nel 2009, ha vinto il Premio Via Vittoria che le ha permesso di perfezionarsi presso il Conservatorio S. Cecilia di Roma. Infine, nel 2016, ha conseguito la laurea in pianoforte ad indirizzo solistico-concertistico (Master di II livello) sotto la guida di Giovanni Bellucci, presso il Conservatorio G. Verdi di Milano. 

 
Domenica Classica giunge alla sesta stagione, con la direzione artistica del Mo. Lorenzo Porta del Lungo, organizzata dall’Associazione Suono e Immagine, ha il fine di diffondere il piacere dell’ascolto della musica classica e la sua conoscenza, anche attraverso lezioni online propedeutiche ai concerti e incontri dal vivo. Prossima lezione, propedeutica al concerto “Danze fantastiche”, diretta Zoom: venerdì 26 gennaio ore 19,00. Il recital inizia con l’esecuzione della Suite n.5 in mi maggiore di Georg Friedrich Händel (1685-1759). La Suite è aperta da un breve Prélude, seguono poi un’intensa Allemande e una vivace Courant. Il “fabbro armonioso” è il nome popolare del movimento finale, della Suite. Quest'aria strumentale è stata una delle prime opere per clavicembalo pubblicate da Händel ed è composta da quattro movimenti. Papillons Op.2, seconda opera di Robert Schumann (1810-1856) a venire pubblicata e suo primo capolavoro, che evoca l’atmosfera festosa di un ballo in maschera probabilmente basandosi sulla novella Flegeljahre di Friedrich Richter.

Danza Macabra di Camille Saint-Saëns (1835 -1921), trascritto per pianoforte da Franz Liszt, è ispirata a una poesia del medico Henri Cazalis, contemporaneo di Saint-Saëns, in cui si rielabora la figura della morte come elemento di uguaglianza e si auspica un mondo senza differenze.

L’ultima parte del concerto è dedicata a Alberto Ginastera (1916-1983) con la Sonata n°1 Op. 22; si tratta di una sonata in quattro movimenti per pianoforte e orchestra dove Ginastera cerca di catturare lo spirito della musica popolare argentina senza fare affidamento su citazioni esplicite di canzoni popolari esistenti. Il primo movimento pone due temi contrastanti che crescono ed evolvono man mano che la musica procede. Il secondo movimento è energico e scherzoso; la terza è lirica, con un tema iniziale che ritorna dopo una sezione centrale contrastante. Il movimento finale è una toccata trascinante piena di ritmi frenetici.

I concerti di Domenica Classica proseguno domenica 18 febbraio, sempre ore 11, con l’Ensemble Accademia Antica (flauto, oboe, e violoncello) che propone vari compositori di fine ‘700 e primo ‘800 tra cui J.Astorga, W.A.Mozart e A.Vivaldi. Domenica 10 marzo ore 11, DuoKeira Piano Duo, formato da Michela Chiara Borghese e Sabrina De Carlo, musiche di C. Debussy, e J.F.Stravinsky. La rassegna si conclude domenica 14 aprile ore 11, con il recital di Lorenzo Porta del Lungo al pianoforte che esegue brani di Ravel e Rachmaninov.

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