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X Municipio nel degrado, associazioni civiche scrivono al sindaco: “Cresce la voglia di autonomia”

Inviata una lettera di protesta da parte di associazioni civiche che chiedono l’intervento di Roberto Gualtieri contro il degrado della città e la mancanza di iniziative concrete per il territorio. Intanto cresce la spinta autonomista di “Ostia comune”

printDi :: 27 giugno 2024 19:55
L'incontro conferenza stampa al Flay Decò

L'incontro conferenza stampa al Flay Decò

(AGR) Associazioni e Cdq si sono incontrati questa mattina nella sala conferenze del “Fly Decò” sul lungomare Toscanelli. L’incontro, che in realtà era una “conferenza stampa” è stato promosso dall’associazione “Ostia. Imprese e Professioni” presieduta da Giorgio Gastaldi, per redigere tutti assieme una nota di protesta al sindaco di Roma per la situazione di attuale degrado nella quale si trova il X Municipio ed il litorale romano.Una situazione particolarmente sentita nel centro storico di Ostia, il fiore all’occhiello della città, troppo spesso lasciato senza adeguati controlli. I cittadini chiedono maggiori attenzioni, rivendicano investimenti e un’adeguata promozione turistica della città. Nella lettera inviata al sindaco Roberto Gualtieri (e per conoscenza al presidente del Municipio Mario Falconi ed al Dirigente Amministrativo dr. Visca) le associazioni denunciano l’attuale situazione di stallo del territorio e sottolineano: “….Da molti anni a questa parte gli eventi cittadini sono divenuti sporadici, di poco interesse e realizzati senza un adeguato avviso alla popolazione. Incredibile come gli scavi archeologici di Ostia Antica non siano posti al centro di campagne di promozione turistica”.

“L’ospitalità e l’accoglienza sono fattori imprescindibili – continua la lettera - per il rilancio della nostra economia, così la mancanza di parcheggi alternativi e/o di scambio è divenuta presto un forte deterrente per i visitatori che intendono fermarsi ad Ostia per fare shopping, ristorarsi o più semplicemente recarsi in spiaggia. Denunciamo da tempo e ben prima della sua nomina, come Ostia si presenti estremamente sporca, senza alcuna cura delle strade e dei parchi che sono lasciati a se stessi, finanche la Piazza Anco Marzio, zona pedonale e salotto di Ostia, si presenta come abbandonata, completamente buia la sera e vede quelli che erano giardini trasformati in aree di terreno senza alcuna cura ed irrigazione”.

 
A scatenare la protesta civica sarebbe inoltre la decisione di realizzare presso la Vittorio Emanuele un centro di accoglienza per i colchard.

“Pur condividendo senza mezzi termini azioni e opere tese al recupero della vulnerabilità sociale – scrivono le associazioni - abbiamo appreso con stupore dalla stampa la volontà della Vostra amministrazione di creare una dimora per i clochard presso la ex colonia Vittorio Emanuele III (benché si tenti di negarne la natura utilizzando il modello del c.d. Housing Frist), storica struttura dalla forte connotazione identitaria sul lungomare ed in una posizione centrale, la meno adatta allo scopo. Qualora le indiscrezioni di stampa fossero confermate, riteniamo sia l’ennesima scelta frutto della scarsa conoscenza del territorio e di una visione di Ostia lontana da qualsiasi rilancio turistico”. Eppoi c’è la questione del fondi del PNRR: “Siamo a conoscenza di fondi europei gestiti dalla Regione Lazio che potrebbero arrivare sul nostro territorio con progetti di rigenerazione urbana elaborati da Roma Capitale che ancora una volta non sono stati oggetto di concertazione con le rappresentanze dei cittadini e non ci risultano neanche discussi nel parlamentino locale del X Municipio sempre più distante dalle istanze dei cittadini e ….. mero esecutore di decisioni prese in altre sedi. Non meno grave appare la carenza di personale da adibire ai compiti istituzionali per il rilascio di permessi (e certificazioni…) di qualunque tipo…”

Secondo le associazioni civiche, infatti, la carenza di personale amministrativo, necessario al buon funzionamento degli Uffici rappresenta una carenza gravissima, a partire dalle poche unità assegnate alla Polizia locale in rapporto a quanto è stato fatto per altri municipi della città.Da qui, rinasce lo spirito autonomista di una città “umiliata” che vede nell’istituzione del comune di Ostia una possibile via d’uscita e di rilancio.

“Questa…... situazione, perpetrata nel tempo anche prima della sua nomina - conclude la nota sottoscritta dai rappresentanti di tutte le associazioni che hanno partecipato all’incontro stampa - ha portato ad una rinnovata spinta autonomista con la cittadinanza che chiede l'istituzione di Ostia quale comune indipendente da Roma Capitale, perché l’autonomia è divenuta sempre più l’unico progetto credibile per il rilancio sociale ed economico della nostra città”.

Ora la parola passa al sindaco di Roma, i cittadini chiedono un incontro chiarificatore, chiedono di partecipare alla vita pubblica ed alle scelte che riguardano il loro territorio, una spinta verso una democrazia dal basso.

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La conferenza delle associazioni momento dibattito
La conferenza delle associazioni momento dibattito
La sottoscrizione della lettera documento da inviare al sindaco

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