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Valmontone, lite in famiglia, aggredisce e minaccia di morte il figlio, arrestato 52enne

Il 52enne in preda ad uno stato di alterazione psicofisica, verosimilmente dovuta all’abuso di bevande alcoliche, ha aggredito il figlio convivente di 23 anni, colpendolo alla testa con una bottiglia di vetro e procurandogli lesioni. I Carabinieri l'hanno arrestato. Allontanato dalla casa familiare

printDi :: 11 luglio 2024 19:26
Valmontone, lite in famiglia, aggredisce e minaccia di morte il figlio, arrestato 52enne

(AGR) I Carabinieri della Stazione di Valmontone hanno arrestato un 52enne di origini marocchine, poiché gravemente indiziato del reato di minacce e lesioni personali aggravate. I Carabinieri sono intervenuti presso l’abitazione dell’uomo nel comune di Valmontone per una lite in famiglia. In particolare, il 52enne in preda ad uno stato di alterazione psicofisica, verosimilmente dovuta all’abuso di bevande alcoliche, ha aggredito il figlio convivente di 23 anni, colpendolo alla testa con una bottiglia di vetro e procurandogli lesioni giudicate guaribili in 15 giorni dall’Ospedale di Colleferro.

Dagli accertamenti effettuati dai militari sembra che non fosse la prima volta che l’uomo, per futili motivi, discutesse animatamente con il figlio.

 
L’uomo è stato arrestato e trattenuto nelle camere di sicurezza della Compagnia di Colleferro ed al termine del rito direttissimo innanzi al Giudice del Tribunale di Velletri, l’arresto è stato convalidato e all’uomo è stata applicata la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare.

Purtroppo non un fenomeno isolato. Quello delle liti violente tra le mura domestiche.

Sempre la scorsa settimana a Labico è stato arrestato un 24enne che per futili motivi ha aggredito i genitori, minacciandoli di spaccare tutti gli tutti gli oggetti/suppellettili presenti nell’abitazione.L’operazione denota l’alta attenzione e la particolare sensibilità dei Carabinieri, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Velletri, nei confronti della tematica relativa alla tutela delle vittime di violenza domestica e di genere e alla repressione di ogni forma di azione illecita in loro danno.

Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi  presunto  innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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