Trasporto disabili, difficile e saltuario
Trasporto disabili
Alla prova dei fatti, però, ottenere un “passaggio” sino all’ospedale per controlli medici è risultato difficile, se non impossibile. “Dovevo portare mio figlio in ospedale per una visita medica, ma mi è stato dettoche erano pieni d’appuntamenti” racconta Paola, mammadi Renato, un giovane affettoda tetraparesi spastica. “Avevo chiamato nei termini previsti, cioè entro i tre giorni previsti per la prenotazione. -spiega Antonio R., 45 anni – Mi era stato detto che sarei stato ricontattato dal responsabile al mio cellulare per confermare l’appuntamento. Visto che non ricevevo notizie. Ho richiamato per sapere che cosa dovevo fare e mi è stato dettoche avevano smarrito l’agenda. Per cui sono rimasto a casa ed ho dovuto spostare l’appuntamento”. Quanto accaduto ad Antonio e Paola è stato confermato dai dati dell’indagine eseguita dall’Anfass che ha effettuato decine di telefonate alla cooperativa per il trasporto non riuscendo ad organizzare nemmeno un trasferimento, anzi, tra le difficoltà è emersa anche una fascia oraria(dalle 9 alle 13 dei giorni feriali)abbastanza ristretta con il “rischio” di essere lasciati nell’ambulatorio nel caso, non raro, del prolungamento della permanenza oltre l’orario previsto. “Per un territorio come il XIII Municipio-afferma l’assistente sociale Patrizia Trivellato -serve un servizio di trasporto attivo per 12 ore, tutti i giorni della settimana”.