“Spina etrusca a Villa Giulia. Un grande porto nel Mediterraneo”,
La mostra al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia è la terza e ultima tappa delle celebrazioni del Centenario della scoperta di Spina, la più importante città etrusca dell'Adriatico avvenuta nel 1922 nei pressi di Comacchio. La mostra è un percorso espositivo multimediale
Spina Etrusca porto etrusco del Mediterraneo locandina
(AGR) Venerdì 10 novembre alle ore 20.00 un’apertura serale straordinaria del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia per annunciare al pubblico l’opening della mostra “Spina etrusca a Villa Giulia. Un grande porto nel Mediterraneo”, terza e ultima tappa delle celebrazioni per il Centenario della scoperta di Spina, la più importante città etrusca dell'Adriatico scoperta nel 1922 nei pressi di Comacchio.
Fino a quella data Spina era poco più di una leggenda, persa nel tempo nonostante diverse fonti letterarie ne avessero testimoniato la grandezza e la fama che la rese, tra la fine del VI e il principio del III secolo a.C., il più importante porto etrusco sull’Adriatico e uno dei più influenti dell’intero Mediterraneo preromano.
Fra i prestiti inediti, per la prima volta in Italia il frammento di tripode vulcente proveniente dall’Acropoli di Atene con l’apoteosi di Eracle, esposto accanto alla celeberrima Hydria Ricci. Parimenti straordinario e inedito l’accostamento tra il monumentale cratere della tomba 579 di Valle Trebba e il coevo Altorilievo di Pyrgi con due tra le più significative raffigurazioni del mito dei Sette contro Tebe.
Un progetto condiviso, fortemente voluto dal Ministero della Cultura, che ha coinvolto studiosi di primo piano e impegnato numerose istituzioni di livello sia nazionale che internazionale. L’esposizione sarà presto raccontata nella sezione dedicata del sito web istituzionale www.spina100.museoetru.it Il progetto del Centenario ha già previsto diverse iniziative scientifiche e divulgative coordinate dal Comitato Promotore e dalla Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, in collaborazione con istituti territoriali del MiC, enti locali e università, fra cui la Direzione regionale Musei Emilia Romagna e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e per le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, con le amministrazioni locali, ovvero il Comune di Comacchio, il Comune di Ferrara e Regione Emilia Romagna, e le Università nazionali e internazionali che da anni effettuano ricerche e scavi sull’insediamento antico: l’Università di Bologna, l’Università di Ferrara e l’Università di Zurigo. Tutto il progetto del Centenario è racchiuso nel sito web