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Roma, tre funzionari dell'Agenzia delle Entrate ai domiciliari, accedevano ai sistemi informatici per "sconti" sulle tasse dovute

I tre dipendenti si avvalevano abusivamente dei sistemi informatici e telematici dell’Anagrafe Tributaria dell’Agenzia delle Entrate, allo scopo di individuare informazioni necessarie ed utili alla conclusione delle pratiche relative ad accertamenti fiscali per ridurre le somme dovute al fisco

printDi :: 16 aprile 2024 09:45
Roma, tre funzionari dell'Agenzia delle Entrate ai domiciliari, accedevano ai sistemi informatici per sconti sulle tasse dovute

(AGR)  La Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 6 persone, per i reati di corruzione e accesso abusivo a sistema informatico.Alle prime ore di questa mattina, personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Roma ha dato esecuzione all’Ordinanza applicativa di misure cautelari personali,  emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, per i reati di corruzione e accesso abusivo a sistema informatico, con la quale è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari per tre funzionari dell’Agenzia delle Entrate e dell’obbligo di presentazione alla p.g. per un dipendente dell’Agenzia in pensione e per  due professionisti.

Secondo l’ipotesi d’accusa esisteva un rodato sistema corruttivo attraverso il quale tre pubblici dipendenti – impiegati presso gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate di Roma 3 e Roma 4 – asservivano la propria pubblica funzione agli interessi privati di alcuni professionisti del settore contabile, dietro compensi in denaro, ovvero il pagamento di pranzi al ristorante.

 
In tale contesto, gli indagati si avvalevano anche abusivamente dei sistemi informatici e telematici dell’Anagrafe Tributaria in dotazione all’Agenzia delle Entrate, allo scopo di consultare le informazioni necessarie ad ottenere gli elementi utili alla conclusione delle pratiche relative ad accertamenti fiscali ovvero a contratti di comodato o successioni, al fine di ottenere l’abbattimento totale o la sensibile riduzione delle somme di denaro richieste dal fisco.

Le cifre richieste dai pubblici ufficiali variavano a seconda dell’importo dell’avviso o della cartella ed in base alla complessità della pratica e spaziavano dai 100 euro alle migliaia di euro.

Il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari, nella quale vale la presunzione di non colpevolezza. I provvedimenti cautelari potranno essere impugnati in sede di riesame.

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