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Roma Tor Bella Monaca, in manette 33enne per maltrattamenti e tentata estorsione nei confronti dei genitori

Ai Carabinieri i genitori conviventi dell’indagato - il padre 66enne egiziano e la madre 68enne marocchina – hanno denunciato di subire continue violenze fisiche e minacce di morte, anche con utilizzo di coltelli, da parte del figlio per avere soldi. Dopo l'ennesima violenza è stato arrestato

printDi :: 19 agosto 2024 17:03
Carabinieri intervento a Tor Bella Monaca

Carabinieri intervento a Tor Bella Monaca

(AGR) I Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca hanno arrestato un 33enne, nato a Roma, senza occupazione e già noto alle forze dell’ordine, poiché gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione nei confronti dei genitori.

A seguito di una segnalazione giunta al numero di emergenza 112 NUE, i Carabinieri sono intervenuti presso un’abitazione  dove i genitori conviventi dell’indagato - il padre 66enne egiziano e la madre 68enne marocchina – hanno denunciato di subire continue violenze fisiche e minacce di morte, anche con utilizzo di coltelli, da parte del figlio. Tali comportamenti violenti, che l’uomo ha avuto anche in presenza dei Carabinieri, sarebbero principalmente finalizzati ad ottenere denaro contante, giá elargito in consistente quantità dal mese di marzo 2024.

 
Le vittime hanno anche riferito di aver già richiesto in passato interventi delle forze dell’ordine per pregressi episodi ma di non aver mai voluto formalizzare denuncia contro il figlio.

La scorsa notte, però, dopo l’ennesimo episodio di violenza, i genitori hanno presentato denuncia-querela e, raccolti gravi indizi di colpevolezza nei confronti del 33enne e i Carabinieri, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, lo hanno arrestato e condotto presso il carcere di Roma Regina Coeli.L’arresto è stato convalidato.Si precisa che considerato lo stato del procedimento, indagini preliminari, l’indagato deve intendersi innocente fino ad eventuale accertamento di colpevolezza con sentenza definitiva.

Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi  presunto  innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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