Roma Tor Bella Monaca, deposito di droga nell'intercapedine di un ascensore, presi due spacciatori
I poliziotti hanno trovato il deposito fantasma: proprio tra il terzo ed il quarto piano, in un’intercapedine posta tra il vano ascensore ed il muro del palazzo, c’era il nascondiglio utilizzato dal fornitore per avere sempre a portata di mano la droga.


(AGR) Avevano preso in “comodato d’uso” l’ascensore di un condominio in via dell’Archeologia e lo utilizzavano come deposito per la droga da smerciare.A bloccare il “sali e scendi” di due spacciatori, di 19 e 26 anni, sono stati gli investigatori del VI Distretto Casilino che, nell’ambito di un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma e mirata alla repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti, avevano già da tempo individuato nel 26 tunisino colui che gestiva le consegne di droga nel quartiere di Tor Bella Monaca tramite un suo fidato pusher.
Lo stop è arrivato qualche giorno fa, quando i poliziotti, dopo aver individuato la loro piazza di vendita, hanno aspettato che si presentassero per le consegne del giorno.Così hanno osservato i movimenti del fornitore: dalla piazza, all’ascensore, di nuovo alla piazza.
Nella busta recuperata c’erano ben 26 involucri termosaldati – tra cocaina e crack – pronti per essere smistati ai clienti della piazza.
Ripercorrendo le tracce seguite poco prima dal fornitore, i poliziotti hanno subito trovato il deposito fantasma: proprio tra il terzo ed il quarto piano, in un’intercapedine posta tra il vano ascensore ed il muro del palazzo, c’era il nascondiglio utilizzato dal fornitore per avere sempre a portata di mano la droga.
In una lastra di metallo, allacciata con dei magneti, era nascosta una busta con chiusura ermetica, contenente più di 200 dosi di cocaina e crack, per un peso complessivo di 110 grammi.Per entrambi è scattato quindi l’arresto per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
L’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’operato della Polizia di Stato disponendo nei loro confronti la misura del divieto di dimora nel Comune di Roma.Si precisa che le evidenze informative ed investigative descritte attengono alla fase processuale delle indagini preliminari e che, pertanto, gli indagati è da considerarsi non colpevole fino a sentenza passata in giudicato.
Quanto sopra, si comunica, nel rispetto degli indagati che sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.
foto archivio AGR polizia a Tor Bella Monaca