Roma, taglio della serranda, individuata la banda, ai domiciliari due albanesi
Le indagini dei carabinieri hanno consentito di raccogliere elementi indiziari sull’operatività di un'organizzazione a carattere “familiare ed amicale” formata da più persone, ognuno con un ruolo preciso, che seguivano un preciso modus operandi. Due albanesi di 42 e 24 anni ai domiciliari
Carabinieri Montesacro intervenuti
(AGR) Dalle prime luci dell’alba, un altro importante risultato, sul fronte del contrasto dei reati predatori ed a tutela della cittadinanza, è stato portato a termine grazie alla sinergia tra Procura della Repubblica di Roma e Arma dei Carabinieri.
I Carabinieri della Compagnia di Roma Montesacro hanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura, che dispone l’arresto per 2 uomini di 42 e 24 anni, albanesi, ai domiciliari e l’obbligo di dimora per una donna di 41 anni, italiana, perché gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti in danno di esercizi commerciali con il cosiddetto metodo del “taglio della serranda”.
Alcuni si occupavano di individuare le zone dove operare, selezionare gli obiettivi da “colpire” e svolgere i necessari sopralluoghi. Altri approvvigionavano le auto a noleggio da utilizzare per i furti. Altri, invece, erano gli esecutori materiali dei colpi ed infine c’era chi si occupava di custodire la refurtiva che veniva occultata, unitamente al vestiario utilizzato, in un appartamento abusivamente occupato sito nel quartiere Nuovo Salario. Le indagini hanno consentito di raccogliere elementi indiziari in ordine al fatto che il gruppo criminale avrebbe compiuto ben 8 furti consumati, ai danni di esercizi commerciali di vario genere e distributori di carburante, siti sul territorio della Capitale, da Nuovo Salario a Talenti, Città Giardino, Fidene, Boccea, nei pressi del Vaticano per un danno complessivo di circa 50.000 euro.
Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.Quanto sopra, si comunica, nel rispetto degli indagati che sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.