Roma, lotta senza quartiere ai borseggiatori, giro di vite della Polizia, eseguiti 5 arresti in poche ore
Nello specifico: un cubano di 31 anni ed una ecuadoregna di 35, dopo essere saliti alla fermata metro “Barberini” ed aver avvistato le loro ‘prede’, si sono avvicinati ad una coppia di bulgari, entrambi con i bambini in braccio. Accortasi di essere stata derubata, la vittima ha inseguito il ladro
Polizia pattuglia a piedi nella mettopolitana
(AGR) Stretta da parte della Polizia di Stato ai borseggiatori. I controlli rafforzati nelle stazioni della metropolitana, disposti dalla Questura di Roma, con personale in borghese e in divisa all’interno dei vagoni, ha portato nelle ultime ore ad altri 5 arresti. In zona Viminale gli agenti della sezione Volanti e dei commissariati Celio e Trastevere, sono intervenuti, a seguito di una chiamata all’ 112 NUE, traendo in arresto una coppia di borseggiatori nella fermata metropolitana di “Repubblica”, presso la banchina della Metro A direzione “Anagnina”.
I due, un cubano di 31 anni ed una ecuadoregna di 35, dopo essere saliti alla fermata metro “Barberini” ed aver avvistato le loro ‘prede’, si sono avvicinati ad una coppia di genitori bulgari, entrambi con i loro bambini in braccio al fine di derubarli. Infatti poco dopo, il papà con il figlio di 4 anni in braccio è stato avvisato da un passeggero che il cubano stava tentando di aprirgli il marsupio e, proprio in quel momento, l’uomo si è accorto di non avere più il proprio cellulare; cercando di riappropriarsene ha tentato di bloccare lo straniero il quale, non curante della presenza del bambino in braccio al proprio genitore, lo ha spinto violentemente tentando di divincolarsi.
Sono stati gli agenti del reparto Volanti impiegati nell’attività di prevenzione e repressione dei reati predatori all’interno della metro ad arrestare altri 3 giovani egiziani, due di loro già noti agli uffici di Polizia, perché gravemente indiziati del reato di rapina aggravata in concorso. Nello specifico i poliziotti, durante i controlli all’altezza della fermata metro “Termini” della Linea A, sono intervenuti in soccorso di un 21enne anch’esso di origine egiziane, che poco prima aveva chiesto delle informazioni proprio agli agenti e che una volta allontanatosi da loro era stato oggetto di rapina. Il 21enne, infatti, ha raccontato di essere stato raggiunto alle spalle da 3 uomini a lui sconosciuti, i quali dopo averlo colpito con calci e pugni gli hanno strappato dal collo una collanina di metallo, inizialmente impossessandosene; subito dopo la vittima era riuscita a recuperarla e a fuggire in direzione della pattuglia, inseguito dai 3 rapinatori, intenzionati anche ad asportargli il cellulare.
I poliziotti capendo la dinamica sono intervenuti e sono riusciti a bloccare i 3 egiziani, i quali nel frattempo proferivano minacce di morte in lingua egiziana contro il malcapitato e contro gli operatori di Polizia. Gli indiziati sono stati accompagnati presso gli Uffici del Commissariato Viminale per i controlli di rito, al termine dei quali sono stati arrestati per rapina aggravata in concorso, per uno dei due 20enni è scattata anche la denuncia in stato di libertà per ricettazione poiché trovato in possesso di una collana d’oro con ciondolo occultata negli slip.
Parallelamente, gli investigatori del commissariato Viminale hanno scoperto che 2 degli odierni indagati avevano commesso altre rapine simili effettuate anche con l’uso dello spray urticante, quindi, al termine dell’udienza, durante la quale la Procura ha chiesto ed ottenuto dal GIP la convalida degli arresti, sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto ed accompagnati in carcere a disposizione della Magistratura.
Ad ogni modo gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.