Roma, in manette 34enne afgano, con la forza ha costretto una donna ad avere rapporti sessuali
I fatti risalgono al mese di luglio. L'uomo al rifiuto della donna l'aveva afferrata per la gola immobilizzandola e l’ha costretta ad avere un rapporto sessuale nonostante la malcapitata cercava di divincolarsi. Gli agenti del Commissariato Celio lo hanno individuato e rintracciato ieri l'arresto
Polizia Commissariato Celio
(AGR) Nella mattinata del 18 ottobre, gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Celio hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, nei confronti di un trentaquatrenne, di origini afgane, perché gravemente indiziato del reato di violenza sessuale.
I fatti risalgono allo scorso 23 luglio quando, una donna, di origini colombiane, che esercita attività di meretricio, avendo pubblicato un annuncio su un sito di incontri e indicato, altresì, il proprio recapito telefonico, è stata contattata da un uomo il quale le aveva chiesto un incontro a pagamento per prestazioni sessuali e la stessa aveva accettato fissando un appuntamento nella medesima giornata. La donna, resasi conto che l’uomo giunto presso la propria abitazione non fosse di nazionalità italiana, ha cercato di richiudere la porta d’ingresso per impedirgli l’accesso ma, quest’ultimo, al suo palese rifiuto, l’ha afferrata per la gola immobilizzandola e, tenendole costantemente le mani al collo, l’ha costretta ad avere un rapporto sessuale nonostante la malcapitata cercava di divincolarsi.
Sulla scorta delle informazioni e delle descrizioni fornite dalla vittima, gli investigatori hanno rintracciato e identificato il trentaquattrenne come autore della violenza sessuale nei confronti della donna.
All’esito della delicata attività d’indagine la Procura di Roma ha chiesto ed ottenuto la misura cautelare della custodia in carcere per l’uomo che è stato associato presso la casa circondariale di Regina Coeli.
Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.