Roma, fermati due rom per i furti nelle abitazioni ai Parioli dell'aprile scorso
I due erano soliti compiere un sopralluogo negli eleganti condomini dove volevano operare. Nello specifico, con la scusa di consegnare pizze a domicilio, avevano vagato in uno stabile, osservando con attenzione ambienti e porte di ingresso. Dalle immagini si è così risaliti alla loro identità
Carabinieri le fasi dell'arresto ai Parioli
(AGR) I Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Roma Parioli hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto, disposto dalla Procura della Repubblica di Roma, Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, nei confronti di due uomini, di etnia rom, gravemente indiziati della commissione di furti in abitazione. In particolare le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Parioli hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari a loro carico in ordine alla commissione dei seguenti episodi delittuosi, tutti commessi nel mese di aprile 2024, proprio nel quartiere “Parioli”: violazione di domicilio, il 4 aprile 2024 in via Borsi 3; furto in abitazione, il 5 aprile 2024 in via Boccioni 5, con sottrazione di gioielli per un valore complessivo pari a 15.000 Euro circa e furto in abitazione, il 21 aprile 2024, sempre in via Boccioni 5 (stesso condominio) con sottrazione di gioielli per un valore complessivo pari a 6.000 Euro circa.
A fronte di una recrudescenza del fenomeno dei furti in abitazione, nel quartiere Parioli, nell’ultimo periodo, i Carabinieri hanno predisposto una serie di specifici servizi sia in uniforme, volti a prevenire tali eventi delittuosi, sia in abiti civili, volti a reprimere tale fenomenologia criminale, oltre ad una mirata attività info-investigativa.
L’episodio, viene quindi comparato con quanto emerso in un’altra denuncia, presentata negli stessi giorni, questa volta per furto consumato in abitazione. Sempre due individui, dopo aver chiesto con una scusa di lasciare aperto il portone di un importante complesso condominiale a chi usciva, si introducono e arrampicano per i ponteggi presenti per lavori di rifacimento facciata, scardinando la finestra del bagno dell’abitazione individuata e avendovi accesso, allontanandosi dopo aver asportato numerosi oggetti di valore e beni personali tra cui monili, gioielli e una borsa pregiata.
Stesso poi, è lo stratagemma utilizzato il successivo 21 aprile per un altro furto consumato in abitazione, come stesso è lo stabile preso di mira. Questa volta i due escono e si allontanano con una valigia trolley blu, evidentemente piena di argenteria e beni mobili, tutto asportato nell’abitazione, valigia compresa.
Le investigazioni quindi, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Parioli e dirette dalla Procura della Repubblica di Roma, Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, hanno consentito di mettere a confronto i diversi episodi e, grazie alle puntuali denunce formalizzate prima e alle successive acquisizioni delle immagini estrapolate dagli impianti di videosorveglianza poi, è stato possibile raccogliere elementi indiziari in ordine al fatto che i protagonisti fossero sempre gli stessi due individui. A ulteriore conferma dell’ipotesi investigativa arriva anche il riconoscimento certo che fanno le vittime e chiunque li abbia in qualche modo incrociati.
Tutti gli elementi, messi a disposizione della Procura della Repubblica hanno consentito di poter disporre un decreto di fermo nei confronti dei due uomini, anche in considerazione dall’utilizzo di tecniche di furto in appartamento collaudate ed efficaci, eseguite anche in pieno giorno, a viso scoperto, che ne denotano la pericolosità sociale.
Nel corso delle operazioni di perquisizione successive al fermo dei due indagati, è stato rinvenuto, tra le altre cose un orologio rolex sul quale sono in corso gli accertamenti, così come, altri accertamenti sono in corso per verificare eventuali responsabilità dei fermati in altri reati simili commessi nel territorio.
Entrambi i fermati sono stati condotti presso il carcere di Rebibbia dove il Tribunale di Roma ha convalidato il fermo e disposto per il 29enne la custodia cautelare in carcere, mentre per il 21enne la misura degli arresti domiciliari.
Considerato lo stato del procedimento, gli indagati sono da ritenersi innocenti sino ad eventuale sentenza definitiva.