Roma, contrabbando internazionale, in manette 47enne per il "traffico" tra kazakistan e Cina, dovrà scontare 16 anni
L’uomo era ricercato dalle autorità kazake per fatti che risalgono al 2007. Fino al 2011, assieme ad altre persone, si era reso responsabile del reato di contrabbando economico tra Kazakistan e Cina. Gli investigatori hanno accertato che il danno allo Stato ha superato i 130 milioni di dollari.
(AGR) Era ricercato in campo internazionale per il reato di contrabbando e su di lui pendeva un mandato d’arresto europeo emesso dalle autorità del Kazakistan: la sua fuga si è interrotta questa notte, quando gli agenti della Polizia di Stato dell’VIII Distretto Tor Carbone, insieme agli uomini del IX Distretto Esposizione, lo hanno arrestato in un hotel in Via Cristoforo Colombo.
Erano circa le 3.30 quando, presso la Sala Operativa della Questura, è giunta la segnalazione tramite il servizio “Alloggiati” – sistema informatico in uso alle forze dell’ordine che consente di scovare la presenza di latitanti o persone con provvedimenti a carico da eseguire che alloggiano all’interno di strutture ricettive.
Era ancora nella propria camera quando gli investigatori lo hanno rintracciato presso la struttura ricettiva di via Cristoforo Colombo.
L’uomo era ricercato dalle autorità kazake per fatti che risalgono al 2007. Fino al 2011, inoltre, in concorso con altre persone, si era reso responsabile del reato di contrabbando economico attraverso la frontiera doganale tra Kazakistan e Cina: dalle informazioni acquisite tramite il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, gli investigatori hanno accertato che il danno delle loro attività criminali allo Stato superi i 130 milioni di dollari.
Il quarantasettenne, finito in manette, è ora in carcere a Regina Coeli, dove dovrà scontare una pena di 16 anni di reclusione