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Roma, codice rosso, divieto di avvicinamento nei confronti di un 47enne per maltrattamenti in famiglia

A fine giugno la vittima è andata in Polizia ed ha raccontato agli investigatori i tanti episodi durante i quali l’ex compagno, con atteggiamenti sempre più aggressivi e carichi di rabbia, l’aveva offesa anche davanti alle bambine minori fino a minacciarla perfino di morte.

printDi :: 31 luglio 2024 12:36
Roma, codice rosso, divieto di avvicinamento nei confronti di un 47enne per maltrattamenti in famiglia

(AGR) Gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Porta Pia, a seguito di approfondite e tempestive indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima e del divieto di comunicazione con lei con qualsiasi mezzo, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma,  nei confronti di un italiano di 47 anni gravemente indiziato del reato di maltrattamenti in famiglia.

Dopo aver subìto per anni maltrattamenti, minacce e offese durante una convivenza durata 12 anni e anche dopo la fine della relazione, una donna, preoccupata per se stessa e soprattutto per le 2 figlie minori, ha deciso di denunciare l’ex compagno.

 
A fine giugno la vittima è andata presso il commissariato Porta Pia ed ha raccontato dettagliatamente agli investigatori molteplici episodi durante i quali l’ex compagno, con atteggiamenti sempre più aggressivi e carichi di rabbia, l’aveva offesa anche davanti alle bambine fino a minacciarla, negli ultimi tempi, perfino di morte.

Le aggressioni verbali e psicologiche sono avvenute anche durante alcuni eventi ai quali i 2 erano andati insieme e, in quei casi, la gelosia ed il senso di possesso dell’uomo erano esplosi al loro rientro a casa.

Invece, le rare volte in cui lei usciva senza di lui, gli stessi malsani sentimenti di controllo lo portavano a tempestarla con insistenti telefonate per sapere dove, con chi fosse e quando sarebbe tornata.

Lo stesso comportamento vessatorio si manifestava anche mentre lei era sul luogo di lavoro.

La donna, dopo la fine della convivenza nel 2022, aveva cercato di mantenere dei rapporti cordiali per il bene delle 2 minori, ma l’ex sfruttava gli incontri per continuare con le sue manie di controllo, chiedendo alle figlie notizie sulla madre con dei veri e propri interrogatori che ingeneravano ansie e preoccupazioni anche in loro.I poliziotti hanno inoltre ascoltato testimonianze di amici, parenti e colleghi che hanno confermato quanto detto dalla vittima.Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi  presunto  innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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