Roma, blitz in una Comunità terapeutica, in manette albanese 40enne per detenzione di una pistola e droga
I Carabinieri durante un servizio svolto presso una comunità terapeutica, finalizzato alla verifica del rispetto delle norme di igiene e sanità pubblica hanno arrestato un 40enne di origini albanesi per detenzione abusiva di arma da fuoco, ricettazione e detenzione di sostanze stupefacenti.
Carabinieri Palestrina materiale sequestrato
(AGR) Si comunica, nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) ed al fine di assicurare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, che in data 25 settembre i Carabinieri della Compagnia di Palestrina, coadiuvati da personale Asl Roma 5, durante l’esecuzione di un servizio svolto presso una comunità terapeutica della zona, finalizzato sia alla verifica del rispetto delle norme in materia di igiene e sanità pubblica che delle prescrizioni derivanti dalle misure cautelari a carico dei soggetti ivi sottoposti, hanno arrestato un 40enne di origini albanesi, poiché gravemente indiziato per i reati di detenzione abusiva di arma da fuoco, ricettazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Durante il servizio, svolto di iniziativa, i militari hanno avuto accesso ai locali della citata comunità (ove soggetti gravati da misure cautelari sono autorizzati a permanere previa autorizzazione) ed in una delle camere, risultata poi assegnata all’indagato, hanno rinvenuto una pistola Smith e Wesson cal.357 con 22 cartucce, risultata oggetto di furto; un quantitativo di droga, 0.5 gr. di crack e 0.7 gr. di cocaina; 7 smartphone, alcuni pc e anche 9.5 grammi di sostanza verosimilmente utilizzata per il “taglio” dello stupefacente.
Su delega della Procura di Tivoli, l’arrestato è stato successivamente condotto presso il carcere di Rebibbia.
Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.